Nutrizione Medica-Unione Italiana Food esprime soddisfazione per le parole del neo ministro della Salute Roberto Speranza, che "seguirà e onorerà i principi costituzionali della tutela della salute e dell’uguaglianza, che si esprimono attraverso l’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale", auspicando quindi a una "democratizzazione" della Sanità, che garantisca a tutti l'accesso alle cure di qualità. L'associazione di Confindustria ribadisce a gran voce la necessità di un intervento istituzionale che garantisca l’accesso alla nutrizione medica e, in particolare agli alimenti a fini medici speciali.

È infatti fondamentale che le istituzioni intervengano per abbattere le barriere di accesso (che possono variare da regione a regione, o da ASL a ASL), al fine di garantire a tutti i malati, oncologici o di altro tipo, un sicuro accesso a interventi di nutrizione clinica, e in particolare agli alimenti a fini medici speciali (AFMS). A questo proposito, è chiara la posizione di Anna PaonessaResponsabile di Nutrizione Medica – Unione Italiana Food: "Abbattere le disuguaglianze nell’accesso alla nutrizione medica e, in particolare agli Alimenti a fini medici speciali (AFMS), è uno dei nostri principali obiettivi. Continueremo con sempre maggiore determinazione a riaffermare l’urgenza di combattere la malnutrizione e rendere accessibile a tutti i pazienti i prodotti speciali per la nutrizione medica. Si tratta di una disciplina che, pur avendo una valenza terapeutica comprovata da autorevoli studi internazionali, fatica a trovare in Italia il giusto riconoscimento all’interno del Servizio Sanitario Nazionale [...] permangono ancora differenze marcate tra regione e regione nella rimborsabilità di questi alimenti, generando disparità di trattamento inaccettabili”. 

Nutrizione Medica-Unione Italiana Food, quindi, continua a lavorare per ottenere l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza delle terapie nutrizionali per i malati oncologici (soprattutto i supplementi nutrizionali orali) e la creazione di reti di Nutrizione Clinica a livello nazionale, come conferma Anna Paonessa: "[...] diventa sempre più attuale e necessaria l’attuazione di linee di indirizzo comune in tema di percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, in ottemperanza alle indicazioni della Conferenza Stato-Regioni. Tali linee dovranno essere applicate in modo uniforme in tutte le regioni italiane. In altre parole, puntiamo al riconoscimento della nutrizione clinica per i malati oncologici come una vera e propria terapia, con la stessa dignità delle terapie farmacologiche, inserendola a pieno titolo nei LEA".

La malnutrizione: un fenomeno in crescita

La malnutrizione sta diventando una vera emergenza nazionale: i dati SINPE del 2013 stimano che almeno il 15% della totalità dei pazienti è a rischio malnutrizione. Più in generale, un paziente ospedalizzato su 3 è malnutrito o a rischio di malnutrizione e un paziente oncologico su 5 muore di malnutrizione.

La malnutrizione aumenta del 2,6% la mortalità e triplica il rischio di complicanze, oltre ad aver ricadute economiche sul SSN: i pazienti malnutriti rispondono peggio alle terapie, richiedendo ricoveri più frequenti e degenze che possono prolungarsi del 30%. Secondo il recente studio PreMIO (2018) circa il 50% dei pazienti in prima visita medica oncologica (ancor prima di iniziare i trattamenti) è a rischio di malnutrizione o malnutrito.

La malnutrizione calorico-proteica, in particolare, è frequente nei pazienti affetti ad esempio, da insufficienza renale, cardiaca o epatica e malattie malformative congenite, neurologiche, respiratorie, gastroenterologiche, polmonari o tumorali e trattamenti correlati. Secondo una stima SINPE, la maggior parte delle persone a rischio di malnutrizione o malnutrite vive a casa ed è over 65: oggi il 21% degli italiani – con una crescita prevista fino a 16 milioni per il 2030 – è particolarmente a rischio a causa di fattori legati all’invecchiamento e/o alla presenza di comorbilità. Un documento Ministeriale del 2017 sottolinea l'elevata variabilità dell’incidenza della malnutrizione nei pazienti oncologici: in base al contesto sanitario e agli strumenti usati per valutare la malnutrizione, si osserva una prevalenza della malnutrizione compresa tra il 25 e il 70% in diversi Paesi europei ed extra-europei.

Cosa sono gli alimenti a fini medici speciali (AFMS)

Il Regolamento (UE) 609/2013 definisce gli AFMS come “un prodotto alimentare espressamente elaborato o formulato e destinato alla gestione dietetica di pazienti, compresi i lattanti, da utilizzare sotto controllo medico; è destinato all’alimentazione completa o parziale di pazienti con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, oppure con altre esigenze nutrizionali determinate da condizioni cliniche e la cui gestione dietetica non può essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta.”

Questi prodotti sono rivolti al trattamento nutrizionale di soggetti affetti da turbe, malattie o condizioni mediche che determinano una vulnerabilità nutrizionale, cioè l’impossibilità o la forte difficoltà ad alimentarsi utilizzando i comuni alimenti, integratori alimentari compresi, per soddisfare il proprio fabbisogno nutritivo.

Agli AFMS è riconosciuta una "dignità terapeutica e sociale pari ai farmaci a prodotti sanitari e dispositivi medici con obbligo di prescrizione", essi vanno somministrati sotto controllo medico.

Attualmente i pazienti affetti da gravi patologie che rientrano in programmi di cure domiciliari (ad esempio SLA o ictus) possono beneficiare del supporto nutrizionale con AFMS assistiti dalla ASL di competenza a carico del SSN; i pazienti (non domiciliari) che necessitano di terapia nutrizionale, invece, possono beneficiare della detraibilità fiscale del 19%, introdotta con la Legge di Bilancio del 2018.

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