Secondo gli esperti mondiali i casi di cancro al seno entro il 2030 potranno incrementare sino a raddoppiare anche nelle donne più giovani. Le cause? Tra le indagate speciali troviamo le cause alimentari e la malnutrizione per eccesso (per sovrappeso e per obesità).

Malnutrizione per eccesso

Consumo regolare di frutta e verdura, adozione della dieta mediterranea, assunzione di sostanze antiossidanti come beta carotene e vitamina E, attività fisica costante: sono modelli dietetici virtuosi riconosciuti come decisivi nella prevenzione primaria e secondaria del cancro. Il consumo regolare di carni rosse sia fresche che lavorate durante l’adolescenza è stato invece correlato a un aumento del tumore alla mammella in età premenopausale. Non solo, una strategia nutrizionale corretta può anche prevenire il ritorno della malattia.

L’incidenza della distribuzione del grasso corporeo

Il World Cancer Research Fund ha stimato che il 21% di 11 tipi di cancro potrebbe essere prevenuto se la popolazione mantenesse un indice di massa corporea (BMI) inferiore a <25.

Uno studio apparso di recente su Nature Communications ha evidenziato inoltre l’importanza della distribuzione del grasso corporeo: quello addominale è stato individuato come più forte predittore del rischio di sviluppare una neoplasia. La ricerca condotta ha preso in esame BMI e circonferenza addominale di oltre 26mila soggetti che avevano partecipato all’Alberta Tomorrow Project. Uomini e donne con un BMI superiore a <30 mostravano rispettivamente il 33% e il 22% di rischio aumentato.

«La malnutrizione per eccesso (BMI <30) è stata additata come fattore di rischio per i tumori al seno positivi ai recettori ER nelle donne in post menopausa» ha dichiarato a proposito dello studio Maurizio Muscaritoli, coordinatore scientifico del convegno e presidente di SINuC (Societa’ di Nutrizione Clinica e Metabolismo).

L’incidenza dell’aumento di peso

Un altro studio ha preso invece in esame donne con BMI compreso tra 18 e 25: l’indagine pubblicata su Jama Oncology ha esaminato con la tecnica DXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) la composizione corporea e la presenza di tessuto adiposo in un campione di 3460 donne tra i 50 e i 79 anni di età. Durante il follow up della ricerca di 16 anni sono stati registrati 186 casi di tumore al seno, di cui 146 di tipo ER+. Il rateo di rischio calcolato nelle donne con maggiore massa grassa è stato di 1,7 volte maggiore per le forme di cancro invasive  e di 1,9-2,1 volte maggiore per i tumori ER+.

«Dallo studio è emerso che un aumento di soli 5 kg è associato con un incremento del 35% del rischio, e quando la localizzazione è sul tronco il pericolo aumenta sino al 56%, con particolare incidenza delle forme più invasive» ha concluso Muscaritoli.

Ne consegue che occorre prestare attenzione anche a forme di sovrappeso più lievi, e alla localizzazione del tessuto adiposo.