I ricercatori dell'Istituto di ricerca indipendente Cochrane hanno recentemente pubblicato nel database della Cochrane Library una review sistematica della letteratura scientifica sull’efficacia degli acidi grassi omega 3 nella prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria.

I risultati di questa revisione sistematica della letteratura gettano dubbi sui vantaggi su cuore e arterie degli acidi grassi omega 3, compresi EPA (acido eicosapentaenoico), DHA (acido docosaesaenoico) provenienti dall'olio di pesce, e ALA (acido alfalinoleico) di origine vegetale, principalmente dall'olio di colza.

I risultati appena pubblicati vanno a completare quanto gli stessi ricercatori avevano pubblicato lo scorso mese di luglio.

omega 3 review sistematica Cochrane mostra effetti protettivii nulli o scarsi su cuore
Review sistematica Cochrane mostra effetti protettivi su cuore nulli o scarsi di una dieta ricca di omega 3 di origine animale (EPA, DHA) o di origine vegetale (ALA).

I dettagli dello studio

La revisione sistematica si è basata su 79 studi clinici randomizzati pubblicati entro il mese di Aprile 2017 per un totale di oltre 112mila soggetti coinvolti provenienti da Nord America, Europa, Australia e Asia.

Gli studi dovevano aver valutato per almeno un anno gli effetti dell'assunzione arricchita di acidi grassi polinsaturi omega-3 (compresi EPA, DHA e ALA) rispetto a placebo e a una dieta normale. Nella maggior parte dei casi EPA è stato assunto come integratore alimentare al dosaggio minimo di 0,5 g/die fino a oltre 5 g/die.

EPA e DHA nessun vantaggio su cuore e arterie

I risultati dell'analisi hanno portato gli autori ad affermare che l'assunzione di una dieta arricchita con acidi grassi omega-3 EPA e DHA ha un effetto minimo o addirittura nessun effetto sul rischio di eventi cardiovascolari e sulla mortalità per tutte le cause. Il vantaggio indotto dagli acidi grassi omega -3 EPA e DHA sembra inoltre essere nullo o comunque molto ridotto in termini di morte cardiovascolare, morte o eventi correlati a coranopatie, ictus o aritmia.

L'integrazione con EPA e DHA ha invece dimostrato di migliorare lievemente il profilo lipidico (riduzione dei trigliceridi sierici e aumento del colesterolo HDL).

«IL beneficio sul profilo lipico - ha commentato Abdelhamid primo autore dello studio-  probabilmente non è sufficiente per proteggere il cuore da ictus e infarto».

omega 3 di origine vegetale, effetti minimi su eventi cardiovascolari e aritmia

Una dieta ricca di acidio alfalinoleico (ALA), assunto principalmente con la frutta secca o olio di colza, sembra non dare alcun vantaggio in termini di mortalità per tutte le cause, mortalità cardiovascolare o correlata a coronaropatie. Sembra invece ridurre lievemente gli eventi cardiovascolari (dal 4,8% al 4,7%, RR 0,95) e l'aritmia (dal 3,3% al 2,6%, RR 0,79). I risultati non hanno consentito di evidenziare un effetto chiaro di ALA sull'incidenza di ictus; inoltre, le evidenze al riguardo sono di scarsa qualità.