Un'alimentazione adeguata nel corso della prima infanzia costituisce sicuramente un tassello fondamentale per uno sviluppo ottimale e il mantenimento di un buon stato di salute; pratiche alimentari corrette sono importanti al fine di prevenire tutte le conseguenze della malnutrizione, compresi sovrappeso e obesità.

L'OMS della regione europea ha rilevato due aspetti fondamentali: molti di questi alimenti contengono una quantità eccessiva di zucchero e diversi prodotti sono indicati adatti per bambini sotto i 6 mesi, mentre in realtà non lo sono. A tal proposito, la raccomandazione dell'OMS è di praticare allattamento esclusivo per i primi 6 mesi di vita, e già nel 2016, con la "Guida per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per neonati e bambini piccoli", viene dichiaratamente affermato che gli alimenti complementari non dovrebbero essere pubblicizzati come adatti ai bambini di età inferiore ai 6 mesi.

Il documento "Commercial foods for infants and young children in the WHO European Region", pubblicato a luglio 2019, riporta dati inerenti a prodotti alimentari o bevande per la prima infanzia nel periodo Novembre 2017-Gennaio 2018 in 4 città della regione europea dell'OMS: Vienna (Austria), Sofia (Bulgaria), Budapest (Ungheria) e Haifa (Israele).

Le informazioni relative alla composizione e ai metodi di promozione di 7955 alimenti o bevande commercializzati per la prima infanzia (0-36), sono state confrontate con la Guida OMS 2016 e le linee guida nazionali sull’alimentazione di tale fascia d'età. Gli alimenti interessati rientravano in diverse categorie: wafer/biscotti, purea di frutto e/o verdura, bevande (pronte da bere e da ricostituire), zuppe, yogurt, pasti a base di carne e/o pesce etc.

Risultati

  • I cibi identificati sono risultati ampiamente disponibili in Austria, Bulgaria e Ungheria, lievemente meno in Israele.
  • In tutti i paesi una percentuale elevata di prodotti (28-60%) risultava commercializzata come idonea ai bambini di età inferiore ai 6 mesi, in netta contraddizione con quanto esplicitato dalla Guida OMS 2016 e dalle Linee guida internazionali.

Valori nutrizionali

In sintesi, relativamente ai valori indicati in etichetta per i prodotti analizzati, i risultati sono stati i seguenti:

  • Energia: alcuni prodotti (zuppe, yogurt, purea di frutta o verdura) fornivano un minor contenuto di energia per 100 g rispetto al latte materno; al contrario, altri alimenti (biscotti, wafer) avevano invece una elevata densità energetica, aumentando il rischio di un eccessivo apporto energetico.
  • Zuccheri: in tutti e 4 i paesi sono state registrate elevate quantità di zuccheri totali. In Austria, Bulgaria e Ungheria, in circa metà dei prodotti più del 30% dell'energia proveniva dagli zuccheri; in Israele, in circa il 18% dei prodotti, più del 30% dell'apporto energetico derivava dagli zuccheri.
  • Grassi: in Austria, Bulgaria e Ungheria, gli alimenti a base di carne/pesce hanno un elevato contenuto di grassi (più del 30% dell'energia totale); in Israele, i prodotti con tale contenuto in grassi appartengono alla categoria dei biscotti. In generale, i livelli di grassi saturi erano bassi, ma alcuni prodotti (biscotti, wafer, dolci al cucchiaio) eccedevano del 10% l'apporto energetico.
  • Sodio: ai bambini piccoli non dovrebbe essere somministrato cibo contenente sale aggiunto (l'OMS raccomanda una quantità massima giornaliera di 2 g/die di sodio, l'equivalente di 5 g/die di sale). Alcuni cibi contengono naturalmente sodio, e lo studio non è stato in grado di definire se l'elemento rilevato fosse stato addizionato oppure fosse già presente; è stata tuttavia osservata la presenza di ingredienti salati, come formaggio e prosciutto. I casi di livelli elevati di sodio sono stati molto rari.

Una menzione particolare è dedicata agli aromatizzanti citati in etichetta: è evidente che i più frequenti siano quelli che conferiscono sapori dolci, influenzando potenzialmente i gusti alimentari dei bambini, che potrebbero preferire anche in futuro cibi con un elevato contenuti di zuccheri.

Packaging ed etichettatura

  • La maggior parte dei prodotti forniva informazioni relative a composizione e/o caratteristiche nutrizionali; il 13-35% recava anche slogan sulla salute, nonostante questo sia esplicitamente vietato dal Codex Alimentarius e dalla Guida OMS.
  • Sulla confezione di un elevato numero di prodotti (16-53%) comparivano illustrazioni colorate e giocose, in grado di attirare l'attenzione dei bambini.

Conclusioni

  • Lo studio evidenzia come in molti casi i produttori attuino un'errata promozione dei prodotti per la prima infanzia, contravvenendo alle norme del Codice internazionale. Si rende pertanto necessaria da parte degli Stati Membri, coadiuvati dall'Ufficio Regionale OMS, la richiesta di una precisa applicazione delle indicazioni contenute nel Codice e nella Guida OMS. Per agevolare tale pratica, si potrebbe rendere necessaria l'elaborazione di un modello di profilo nutrizionale che stabilisca le soglie nutrizionali per gli alimenti destinati alla prima infanzia, al fine di fornire informazioni complete e precise alle autorità nazionali e regionali in materia di regolamentazione.
  • Va affrontata con urgenza la questione dell'eccessivo contenuto totale di zuccheri  e l'utilizzo di ingredienti "dolcificanti", che non dovrebbero essere usati per la preparazione di prodotti per la prima infanzia. Si rende necessario fornire ai genitori informazioni chiare e semplici circa i rischi che questo problema comporta, sottolineando l'importanza del cibo cucinato in casa e fornendo loro gli strumenti per una maggior consapevolezza negli acquisti.
  • Anche le etichette dei prodotti per la prima infanzia dovrebbero essere migliorate ed elaborate in linea con le indicazioni del Codice internazionale e della Guida OMS. Alcuni prodotti non possono essere commercializzati per bambini al di sotto dei 6 mesi, altri dovrebbero recare dei limiti di età.
  • Le linee guida sull'alimentazione complementare di alcuni paesi Membri dovrebbero essere aggiornate, alla luce del maggior uso che si fa oggi di questi prodotti rispetto al passato.

Articoli correlati

Uno studio sulla formula chimica del ferro contenuto negli integratori prenatali

Pubblicate le linee guida per una corretta alimentazione vegana per madri e bambini