Il declino cognitivo accompagna da sempre l’invecchiamento dell’essere umano, anche se in misura differente tra un individuo e l’altro: ci sono anziani perfettamente lucidi anche dopo gli 80 anni e altri che, invece, iniziano a perdere colpi molto prima. Il mondo della ricerca cerca di capire da tempo quali sono le cause di queste differenze: farlo potrebbe significare individuare anche abitudini capaci di prevenire il declino cognitivo e preservare l’autonomia dell’anziano. Anche l’alimentazione è sotto la lente di ingrandimento.

Lo studio

Lo studio COSMOS-Mind si è concentrato sugli effetti di due “integratori” in particolare: l’estratto di cacao, veicolante 500 mg/al giorno di flavonoidi, e un multivitaminico-minerale commerciale. Lo studio ha confrontato i risultati dell’integrazione con un gruppo di soggetti trattati con placebo. 2262 i pazienti coinvolti, per lo più donne (60%) e di etnia caucasica (89%). L’età media era 73 anni. Il 92% dei partecipanti hanno completato lo studio e almeno la valutazione a 1 anno, l’84% è arrivato alla fine del secondo anno e il 77% alla fine del terzo. Lo studio prevedeva infatti di valutare il livello cognitivo dei partecipanti in diversi modi, per poi osservare la variazione delle risposte nel tempo. Più nel dettaglio, gli autori hanno sottoposto i partecipanti a interviste telefoniche per valutare lo stato cognitivo, a richiesta di ripetere liste di parole e storie, al test” Oral Trail-Making”, al test “Verbal Fluency”, a giochi di numeri e a ordinamento delle cifre. Tutti e tre i gruppi hanno assunto l’integratore, o il placebo, per tre anni.

Il primo risultato evidente è che i flavonoidi contenuti nel cacao non hanno alcun potere nel rallentare il declino cognitivo: una notizia certamente molto triste per tutti gli amanti del cioccolato che non potranno più appellarsi neanche a questa scusa per mangiarne in quantità. Differenti i risultati dell’integrazione del multivitaminico-minerale che, rispetto al placebo, sembra invece favorire il mantenimento cognitivo, soprattutto in soggetti con storia di patologia cardiovascolare. Si tratta di una sottopopolazione particolare, composta soprattutto da maschi, molto anziani, con un BMI più alto, ipertensione, uso di statina, rischio di depressione e così via. In questa popolazione l’integratore multivitaminico-minerale è particolarmente utile probabilmente perché questi pazienti tendono ad avere carenze vitaminiche e minerali, per esempio per quanto riguarda la vitamina D, la vitamina K, la tiamina, la vitamina C e il selenio. Il prodotto utilizzato è disponibile in commercio, come detto, a un costo ridotto, il che ne permetterebbe l'uso a tutte le fasce della popolazione. Gli autori stessi sottolineano comunque l'esigenza di riconfermare questi risultati.

Si ricorda che il declino cognitivo è una condizione in aumento in tutto il mondo e va a impattare fortemente il comparto socio-sanitario di un Paese. Un lieve declino cognitivo è spesso, infatti, l'inizio di un processo degenerativo che può portare alla demenza conclamata. Lo studio è stato condotto dalla Facoltà di Medicina della Wake Forest University di Winston-Salem, nel North Carolina, dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston e dall'ospedale universitario della Facoltà di Medicina di Harvard, il Brigham and Women's Hospital.

Studio:

Baker LD, Manson JE, Rapp SR, Sesso HD, Gaussoin SA, Shumaker SA, Espeland MA. Effects of cocoa extract and a multivitamin on cognitive function: A randomized clinical trial. Alzheimers Dement. 2022 Sep 14. doi: 10.1002/alz.12767. Epub ahead of print. PMID: 36102337.