È stata di recente pubblicata su Food&Function una revisione dedicata alla curcumina ("Curcumin supplementation improves biomarkers of oxidative stress and inflammation in conditions of obesity, type 2 diabetes and NAFLD: updating the status of clinical evidence"), sostanza nota per le sue proprietà antiossidanti e già ampiamente utilizzata nelle medicine complementari. Dato il crescente interesse anche della clinica nei confronti delle sostanze naturali, gli autori si sono concentrati sugli effetti della curcumina nel ridurre stress ossidativo e processi infiammatori in patologie metaboliche, come obesità, diabete di tipo 2 e fegato grasso non da alcool.

Si è deciso di includere nella revisione principalmente studi randomizzati controllati. Gli esiti sono interessanti. Ne emerge che l'integrazione alimentare con curcumina può favorire una riduzione del glucosio e dei trigliceridi presenti nel sangue, ma anche dei marker tipici del fegato grasso, come alanina aminotransferasi e aspartato aminotransferasi, in particolare in pazienti con diabete di tipo 2 e fegato grasso.

Questi esiti si associano alla riduzione dei marcatori per stress ossidativo e infiammazione, come i livelli di malonaldeide, fattore di necrosi tumorale-alfa, proteina C-reattiva ad alta sensibilità e proteina chemiotattica dei monociti-1. La revisione conferma quindi l'utilità della curcumina nel trattamento di queste patologie metaboliche, sebbene secondo gli autori sia ancora necessario studiarne il profilo bioattivo e migliorarne l'assorbimento da parte dell'intestino, così da rendere ancora più efficaci le dose terapeutiche.

La curcumina

La curcumina viene estratta dalla radice della curcuma, pianta di origine Asiatica appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae che cresce bene nei climi caldi tipici delle aree tropicali e sub-tropicali. Questa sostanza è già utilizzata nella prevenzione delle infiammazioni articolari, anche se ricordiamo che su questo l'EFSA si è pronunciata in senso negativo nel 2017, quando il panel di scienziati riuniti per stabilire la relazione causa/effetto tra assunzione di curcumina e stato delle articolazioni aveva sottolineato la mancanza di dati effettivamente a favore dell'esistenza di una relazione (https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/4774).

Inoltre, è utile sottolineare la necessità di controllare sempre la quantità di curcuma assunta con gli integratori alimentari, dacché è possibile che questa dia tossicità al fegato: lo evidenzia un articolo più recente, del 2020, condotto in Italia da enti come l'Agenzia Italiana del Farmaco e l'Istituto Superiore di Sanità. Questo studio metteva in relazione l'assunzione di curcuma con alcuni eventi acuti di epatotossicità e consigliava di utilizzare un approccio integrato ogni volta che si debba valutare le corrette dosi di un integratore.

Fonti:

  • Mokgalaboni K, Ntamo Y, Ziqubu K, Nyambuya TM, Nkambule BB, Mazibuko-Mbeje SE, Gabuza KB, Chellan N, Tiano L, Dludla PV. "Curcumin supplementation improves biomarkers of oxidative stress and inflammation in conditions of obesity, type 2 diabetes and NAFLD: updating the status of clinical evidence". Food Funct. 2021 Nov 30. doi: 10.1039/d1fo02696h. Epub ahead of print. PMID: 34847213.
  • Ippoliti I, Menniti-Ippolito F, Mazzanti G, Di Giacomo S. "Suspected adverse reactions to performance enhancing dietary supplements: Spontaneous reports from the Italian phytovigilance system". Phytother Res. 2021 Jun;35(6):3246-3261. doi: 10.1002/ptr.7040. Epub 2021 Feb 10. PMID: 33569860.