L’utilizzo di prodotti naturali capaci di ridurre l'assorbimento di grassi e il senso di fame è una delle varie azioni che si potrebbero mettere in campo per contrastare l’obesità. Tra le sostanze in esame, il chitosano sostiene il dimagrimento in adolescenti obesi. Come dimostra uno studio randomizzato e controllato di un gruppo di ricerca iraniano.

Le sfide sanitarie, che ogni epoca ha dovuto affrontare, raccontano sempre qualcosa della società che le ha vissute. L'obesità è una delle più importanti del nostro tempo. Non è la sola. Ci sono anche diabete, ipertensione, altre patologie cardiovascolari e tumori. Queste sono tutte patologie fortemente connesse, legate agli stili di vita di ognuno e alla qualità dell'alimentazione degli individui.

Nel 2021 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato un aumento del numero di obesi nel mondo di 3 volte, dal 1975. Tra questi, parecchi sono bambini e adolescenti. Sempre secondo l'Oms, nel 2020 erano 39 milioni i bambini di 5 anni in sovrappeso od obesi. Mentre nel 2016 erano più di 340 milioni i soggetti di età compresa tra 5 e 19 anni ad avere un problema di peso. Spesso si tratta di fasce deboli della popolazione, perché non è detto che siano i più ricchi a mangiare peggio, infatti il cibo spazzatura è certamente più economico di quello di qualità.

Il dato è allarmante, perché un forte sovrappeso in età pediatrica si associa a un maggior rischio di sviluppare malattie del metabolismo, problemi cardiocircolatori, problemi ortopedici e anche tumore nell'arco della vita.

Va poi rilevato che obesità e sovrappeso si possono prevenire e anche superare. Per farlo, può essere necessario allestire percorsi terapeutici “olistici”, che affrontino il problema da più parti, con un occhio di riguardo alla persona che si ha davanti. Tra le altre azioni, si potrebbero utilizzare sostanze naturali capaci di ridurre l'assorbimento di grassi e di diminuire il senso di fame. Allo studio c'è, per esempio, il chitosano, polisaccaride ottenuto a partire dalla chitina, naturalmente presente nell'esoscheletro dei crostacei.

Risultati importanti nel gruppo di studio

Un team iraniano ne ha valutato l'efficacia su 62 pazienti con età media di circa 13 anni e tutti in sovrappeso, se non obesi. Lo studio, randomizzato e controllato, ha previsto la creazione di due gruppi di studio, uno trattato con chitosano in dose di 3 g al giorno per 12 settimane, e l'altro con placebo per lo stesso periodo. Sembrerebbe quindi che il chitosano sostenga il dimagrimento negli adolescenti obesi, come ipotizzato.

Gli autori hanno tenuto conto di cambiamenti nelle misure antropometriche (peso, grasso addominale e BMI), nei profili lipidi e glicemici e nei livelli di ormoni dell'appetito. I risultati sono interessanti. L'integratore sembra, infatti, aver determinato effetti maggiori nel gruppo di studio rispetto al controllo, in particolare per quel che riguarda il peso, il BMI, la circonferenza addominale, l'insulina, l'adiponectina e la leptina, due ormoni prodotti dal tessuto adiposo. Queste ultime due sostanze, in particolare, indicano cambiamenti nella gestione delle molecole energetiche del corpo.

Ormoni importanti nella regolazione del metabolismo energetico

L'adiponectina è chiamata anche “ormone della carestia”, perché facilita l'utilizzo dell'energia corporea. Si trova più abbondante nelle persone magre e meno in quelle sovrappeso. Anche la leptina è maggiormente presente in soggetti magri: quando i suoi livelli calano, il corpo inizia ad accumulare risorse, incrementando il senso di fame e riducendo il metabolismo.

Servono più azioni in contemporanea

Ovviamente, come suggerito dagli stessi autori, questi esiti non devono portare a pensare al chitosano come a un integratore magico: i suoi effetti maggiori se integrati in un contesto di vita sana, aumento dell'attività sportiva e riduzione dell'apporto calorico. Tuttavia, in queste condizioni potrebbe favorire il raggiungimento di risultati in termini di dimagrimento, attivando un circolo virtuoso: meno peso significa meno fatica, il che porta a maggiore attività fisica e a ulteriore dimagrimento. Inoltre, chi resta a dieta se non vede i risultati delle sue fatiche?

Studio: Fatahi, S., Sayyari, A.A., Salehi, M. et al. The effects of chitosan supplementation on anthropometric indicators of obesity, lipid and glycemic profiles, and appetite-regulated hormones in adolescents with overweight or obesity: a randomized, double-blind clinical trial. BMC Pediatr 22, 527 (2022). https://doi.org/10.1186/s12887-022-03590-x

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