Le evidenze scientifiche sono sempre più a supporto del ruolo che un microbiota intestinale sano ha nel determinare la salute psico-fisica della persona. Lo conferma una recente revisione sistematica ("Examining the Influence of the Human Gut Microbiota on Cognition and Stress: A Systematic Review of the Literature"), pubblicata su Nutrients.

Gli autori, australiani, hanno deciso di intraprendere questa review per capire cosa dice la letteratura rispetto al ruolo del microbiota nel determinare la funzionalità cognitiva ed emozionale del soggetto in situazioni differenti, alcune stressanti e altre no.

Essendo formato da esseri viventi, il microbiota risponde a stimoli interni ed esterni, modificandosi più volte nell'arco della vita. Ecco perché situazioni stressanti possono determinare una disbiosi, ovvero un disequilibrio nel microbiota che si traduce, di norma, in un impoverimento della biodiversità qui presente e in uno stato infiammatorio a livello della mucosa intestinale.

A loro volta, queste alterazioni possono determinare, a livello cerebrale, una serie di cambiamenti che, per esempio, potrebbero associarsi a stati depressivi e di ansia. Gli autori hanno quindi cercato in letteratura gli studi rispondenti ai criteri di inclusione, trovandone 25. Tra questi:

  • 6 analizzano la relazione tra microbiota o prodotti metabolici dello stesso e aspetti cognitivi/funzionali del cervello e marker di stress;
  • 2 si concentrano sulla relazione tra attività cerebrale, misurata con la RM, e composizione del microbiota;
  • 2 studi valutano l'associazione tra il profilo del microbiota, in termini di composizione e diversità, e lo stato emozionale riportato dal soggetto, mettendo in evidenza che la
    presenza di alcune specie in particolare si associa a una maggiore serenità;
  • 19 studi valutano gli effetti di una integrazione con un modulatore del microbiota sul cervello e le sue funzioni cognitive e non, cercando eventuali differenze tra probioti a singola specie o multi-specie, prebiotici, parabiotici e postbiotici.

Questa revisione sistematica permette di evidenziare alcuni aspetti. Per prima cosa, sono stati individuati collegamenti tra la composizione del microbiota e alcune aree cerebrali, in particolare l'insula, il polo frontale, il cingolo angolare sinistro e e il cingolo fusiforme/linguale destro. Ancora più, esistono associazioni tra specie particolari del microbiota e ognuna di questa aree. Inoltre, si evince che l'influenza del microbiota su cervello ed emozioni può dipendere dal genere e dalla quantità di fibre introdotte con l'alimentazione.

In generale, sembra che un'abbondanza del genere Prevotella determini uno stato di benessere nell'individuo, mentre al contrario l'abbondanza di Peptostreptococcaeae si associa con stati ansiosi e quella di Anaerostipes, Porphyromonadaceae e Parabacteroides a depressione e stress.

La revisione, quindi, conferma l'esistenza di un legame tra microbiota e benessere psico-fisico del soggetto. Non riesce però a identificare il meccanismo d'azione alla base di questo legame ne', tantomeno, a delineare un trattamento standard. L'uso di probioti o altri modulatori del microbiota potrebbe essere una valida strategia terapeutica per trattare anche i casi di depressione, ansia e distress.

Fonte:

  • Cooke MB, Catchlove S, Tooley KL. Examining the Influence of the Human Gut Microbiota on Cognition and Stress: A Systematic Review of the Literature. Nutrients. 2022; 14(21):4623.