La vitamina D3 e gli acidi grassi Omega-3 a lunga catena svolgono un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario e possono contribuire a contrastare il rischio di sviluppo di malattie autoimmuni. Le evidenze da uno studio americano, pubblicato sul British Medical Journal.

Vitamina D e Omega-3, alleati del sistema immunitario

L’assunto è spiegato dal ruolo svolto dalle due sostanze: «Gli acidi grassi Omega-3 a lunga catena (EPA e DHA) presenti nel sito dell’infiammazione - spiega Andrea Poli, Presidente di NFI (Nutrition Foundation of Italy) – hanno attività “resolvinica” in processi infiammatori. Essi vengono, infatti, convertiti enzimaticamente in sostanze quali resolvine, maresine e protectine, specializzate nella risoluzione dell’infiammazione stessa.

Altrettanto accertato è l’effetto di modulazione della vitamina D su questi fenomeni: facilita la differenziazione dei monociti in macrofagi e aumenta la loro capacità di uccidere i batteri, modula la produzione di citochine infiammatorie, facilita l’esposizione dell'antigene, importante per attivare la produzione di anticorpi specifici. Molte cellule immunitarie sono infatti dotate di recettori per la vitamina D che ne condizionano la funzione quando attivati».

Vitamina D, Omega-3 e malattie autoimmuni

Il coinvolgimento di queste due sostanze nelle malattie immunitarie è dimostrato da un recente studio che nasce nell’ambito di un grande trial clinico randomizzato. Si tratta dello studio VITAL, che ha valutato gli effetti della vitamina D3 da sola o in combinazione con gli Omega-3 a lunga catena, sull’incidenza di eventi di natura cardiovascolare o tumorale.

Lo studio ha coinvolto circa 26mila partecipanti, età media 67 anni, randomizzati per ricevere un trattamento con vitamina D3 (2000 IU/die) e/o Omega-3 a lunga catena (1000 mg/die) o un placebo, con un follow-up mediano di 5,3 anni. Intento della ricerca era valutare l’eventuale differenza nella comparsa di malattie autoimmuni tra i gruppi randomizzati, partendo dal presupposto teorico che studi osservazionali precedentemente condotti associano sia gli Omega-3 sia la vitamina D3 a una ridotta incidenza di queste patologie.

È stato possibile osservare (e confermare) che nei tre bracci di trattamento attivo (vitamina D3 da sola, Omega-3 da soli, o la combinazione di questi due principi attivi), l’incidenza delle patologie autoimmuni considerate (artrite reumatoide, polimialgia reumatica, malattie autoimmuni della tiroide, psoriasi) si era ridotta del 15-22% rispetto al gruppo trattato con placebo.

Conclusioni

I risultati ottenuti suggeriscono la capacità della vitamina D3 e degli Omega-3 a lunga catena di influenzare in modo favorevole la comparsa o l’evoluzione di patologie autoimmuni diverse, caratterizzate da una non corretta interazione tra il sistema immunitario dell’organismo e fattori scatenanti esterni.

Dunque l’integrazione dietetica, utilizzata secondo modalità dirette e basate sull’evidenza scientifica, può ottenere risultati di grande interesse clinico e pratico, a tutt’oggi solo in parte accertati. Un dato tanto più rilevante considerando che le patologie autoimmuni prese in esame hanno, per la loro cronicità, un forte impatto sulla qualità della vita delle persone colpite, dei caregivers, e sul sistema sanitario per i costi socioassistenziali associati.

Fonti:

  • Hahn J, Cook NR, Alexander EK et al. "Vitamin D and marine omega 3 fatty acid supplementation and incident autoimmune disease: VITAL randomized controlled trial". British Medical Journal, 2022, 376:e066452. doi: 10.1136/bmj-2021-066452
  • Manson JE, Cook NR, Lee IM et al. "VITAL Research Group. Marine n-3 Fatty Acids and Prevention of Cardiovascular Disease and Cancer". New England Journal of Medicine, 2019, 380(1):23-32. doi: 10.1056/NEJMoa1811403.