Ci sono evidenze che le atlete impegnate in sport di corsa su pista o in campo possono sviluppare una sindrome che altera il metabolismo energetico, incidendo anche sulla salute delle ossa. Sembra inoltre che questa sindrome, chiamata FAT (female athlete triad), abbia una base genetica, coinvolgendo il polimorfismo MTHFR C677T, sia in omozigosi che in eterozigosi. Chi presenta questo polimorfismo tende a produrre più omocisteina, molecola che attiva il metabolismo osseo ed è quindi associata a un maggiore rischio di fratture da stress. Un recente studio giapponese indaga la capacità della vitamina B12 ed E di controllare i livelli di omocisteina nel sangue di queste donne.

11 le atlete coinvolte, tutte con il polimorfismo MTHFR C677T. L'età media è di 19,9 anni, con circa 7 anni e mezzo di attività sportiva competitiva, il BMI medio di 17.7 ± 1.3, mentre la distanza percorsa mensilmente correndo di 476 ± 128 km. Il protocolli di studio prevede che ogni partecipante assuma, sempre per un periodo di 2 settimane, o 27 mg di acido folico, o 60 mg di tocoferolo o una combinazione delle due vitamine. La formulazione scelta è in polvere, da inserire in yogurt o cibo simile. Tra una fase di studio e l'altra, è stato inserito un periodo di whashing out di 2 settimane. Ogni giorno le atlete hanno inoltre risposto a un questionario fatto da 80 domande per tenere traccia della propria alimentazione. Gli autori hanno così osservato che i livelli di vitamina B12 plasmatica delle partecipanti aumenta significativamente quando assumono un'integrazione di acido folico, mentre diminuisce nei giorni che assumono vitamina E. Lo stesso si può dire del tocoferolo, la cui concentrazione nel sangue aumenta durante il periodo di integrazione e cala quando viene assunta vitamina B12.

Ma cosa si può dire dell'omocisteina? I suoi livelli plasmatici calano in seguito a tutte e tre le supplementazioni, sebbene la diminuzione sia massima nel periodo di assunzione sinergica. Questa associazione, quindi, potrebbe essere utilizzata per ridurre il rischio di fratture da stress, migliorando la qualità di vita di queste pazienti e anche i livelli delle loro performance. Nella loro discussione, gli autori sottolineano come i risultati ottenuti siano in linea con quanto già riportato da altri ricercatori. Sembrerebbe infatti che le vitamine antiossidanti, come il tocoferolo, aumentino la capacità della vitamina B12 di convertire l'omocisteina in metionina. Sebbene le atlete ricevano piani alimentari bilanciati e personalizzati, ricchi in vitamine, senza una supplementazione di vitamina E i loro livelli plasmatici di questa vitamina restano bassi, troppo per poter agire da attivatore dei folati. Serve, quindi, un'integrazione aggiuntiva. I risultati offrono quindi suggerimenti per migliorare ulteriormente la nutrizione delle atlete impegnate nella corsa.

 

Studio: Shinagawa, A.; Serizawa, N.; Yamazaki, T.; Minematsu, A.; Miyakoshi, Y.; Yano, T.; Ota, M. Short-Term Combined Intake of Vitamin B2 and Vitamin E Decreases Plasma Homocysteine Concentrations in Female Track Athletes. Dietetics 2022, 1, 216-226. https://doi.org/10.3390/dietetics1030019