Una delle patologie più diffuse tra i nostri anziani è l'osteoporosi, condizione che determina fragilità ossea e aumenta notevolmente il rischio di incorrere in fratture a seguito anche di colpi a bassa energia. Sembra ci sia una correlazione tra sviluppo di osteoporosi e il picco di massa ossea raggiunto dal soggetto al completamento dell'accrescimento osseo, ovvero intorno ai 16-18 anni per le femmine e ai 20-22 anni per i maschi. Questa misura indica infatti il massimo contenuto in minerali raggiunto dall'osso: più è alto e più tardi l'osso andrà in carenza. Alcuni studi di letteratura descrivono la vitamina A come salutare per le ossa dell'adulto, perché ne proteggerebbe le cellule dall'ossidazione dei radicali liberi e modulerebbe anche la differenziazione delle stesse in osteoblasti e osteoclasti. Non c'è piena concordanza con questi risultati, però... e, soprattutto, mancano dati nei bambini.

Un recente studio prospettico cinese si è posto l'obiettivo di individuare possibili relazione tra il retinolo e lo stato di mineralizzazione delle ossa. Gli autori hanno coinvolto nel proprio lavoro 426 bambini di età compresa tra 6 e 9 anni, tutti in salute, sottoponendoli a una assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) e a esami del sangue per valutare la presenza di retinolo. La DXA ha fornito indicazioni sul contenuto in minerali delle ossa e sulla densità ossea dei soggetti, rispettivamente pari a 930 ± 138 g e 0.781 ± 0.063 g/cm2. Per quanto riguarda i valori di vitamina A, questi sono stati misurati 10 ore dopo il pasto; i soggetti hanno anche risposto a un Food Frequency Questionnaire composto da 79 alimenti classificati in 20 gruppi di cibo. Partendo da qui, gli autori hanno calcolato l'intake di energia, proteine, calcio, fosforo, vitamina A e β-carotene di ogni singolo partecipante. Tutti i dati ottenuti sono stati quindi analizzati statisticamente per cercare una correlazione. Questa sembra esserci tra intake di vitamina A e densità ossea, mentre non è chiara per il contenuto osseo in minerali. Gli autori suggeriscono, quindi, che uno stato nutrizionale adeguato, associato a buoni livelli di retinolo nel sangue, possano favorire un picco osseo ottimale alla fine dell'accrescimento, diventando quindi un fattore protettivo nei confronti dell'osteoporosi in età adulta. La vitamina A è una sostanza liposolubile ed è quindi presente per lo più in cibi di origine animale, come l'uovo, il latte e i suoi derivati e il fegato, ma i suoi precursori, i carotenoidi, si trovano anche in cibi di origine vegetale, come carote, zucca, mango, pomodori e frutti di bosco. Il meglio sarebbe poter assumere questi alimenti crudi, o previa breve cottura, perché il retinolo viene rovinato dalle alte temperature. Come per tutti gli studi condotti su un campione piccolo e molto caratterizzato, in questo caso dalla fascia di età e anche dalla provenienza, occorre prestare attenzione ai risultati ed evitare di generalizzarli. Occorrerebbe ripetere lo studio su un campione più grande ed eterogeneo. Pubblicata su “Nutrients”, questa ricerca ha visto collaborare la Scuola di Salute Pubblica della Southern Medical University di Guangzhou e il Guangzhou Panyu Hospital of Traditional Chinese Medicine.

Studio:

Zhang, X.; Huang, J.; Zhou, Y.; Hong, Z.; Lin, X.; Chen, S.; Ye, Y.; Zhang, Z. Vitamin A Nutritional Status Is a Key Determinant of Bone Mass in Children. Nutrients 2022, 14, 4694. https://doi.org/10.3390/nu14214694