Siamo abituati a pensare alla presenza di batteri commensali nel nostro intestino e sulla nostra cute, ma in realtà questi sono presenti in buona parte degli organi del nostro corpo, con composizioni magari differenti e spesso importanti per la salute dell'organo stesso. Non solo. Così come l'alimentazione e gli stili di vita possono modificare la varietà del microbioma intestinale e cutaneo, ci sono eventi che possono influenzare le popolazioni batteriche presenti a livello degli altri organi. Un esempio è il cancro.

Sappiamo che le cellule neoplastiche hanno capacità di incidere sul microambiente circostante, che alterano a proprio vantaggio: viene quindi naturale chiedersi se le variazioni nel microbioma intestinale e locale possano avere un ruolo nell'evoluzione della malattia.

Secondo un recente studio cinese, pubblicato su Cell Metabolism, i batteri dell'ordine Clostridiales potrebbero essere alleati nella cura del tumore al seno triplo negativo, la forma più aggressiva di cancro alla mammella e anche la più difficile da curare. Questo colpisce circa 10mila donne l'anno, rappresentando il 15-20% di tutte le nuove diagnosi. Inoltre, si manifesta soprattutto in donne sotto i 50 anni, ancora non in menopausa. Incidono fortemente su questa neoplasia la mutazione ereditaria di BRCA1 e, sembrerebbe, l'etnia, essendo più diffuso in donne nere o ispano-americane.

Gli autori dello studio hanno analizzato il microbiota presente nell'ambiente tumorale e i livelli ematici di metaboliti batterici in 360 donne con tumore al seno triplo negativo, osservando che livelli maggiori di Clostridiales e del loro metabolita trimetilammina N-ossido (TMAO) a livello plasmatico si associano con un maggior numero di cellule immunitarie nel microambiente tumorale, a dimostrare una maggiore reazione alla neoplasia. Non solo, la risposta di queste donne all'Immunoterapia risulta essere migliore.

Più nel dettaglio, le specie a risultare presenti in maggior numero nelle donne con migliore risposta all'immunoterapia sono Blautia, Ruminococcus, Faecalibacterium, Dorea, Tyzzerella e Roseburia. Per capire come il metabolita TMAO possa migliorare la risposta immunitaria dell'ospite al tumore, gli autori hanno utilizzato un modello murino modificato per avere un tumore al seno triplo negativo. I topi sono stati divisi in due gruppi: uno è stato alimentato con una dieta ricca in colina, necessaria per la produzione di TMAO, mentre l'altro no. Non solo. Il primo gruppo è stato sottoposto a iniezioni intratumorali di TMAO. Si è così visto i topi di questo gruppo avevano una migliore risposta immunitaria al tumore e anche che il loro micobioma era ricco in batteri Clostidiales.

Dal punto di vista meccanico, TMAo sembra indurre la pirotosi, una forma infiammatoria di morte cellulare programmata, aumentando così l’immunità antitumorale nel tumore mammario triplo negativo. Ovviamente, occorrono ulteriori studi per confermare queste prima indicazioni, ma una dieta ricca di colina potrebbe supportare la crescita dei Clostridiales e, quindi, anche la produzione di TMAO, supportando il percorso terapeutico delle donne che sviluppano un cancro alla mammella triplo negativo.

Fonte:

  • Wang H, Rong X, Zhao G, Zhou Y, Xiao Y, Ma D, Jin X, Wu Y, Yan Y, Yang H, Zhou Y, Qian M, Niu C, Hu X, Li DQ, Liu Q, Wen Y, Jiang YZ, Zhao C, Shao ZM. "The microbial metabolite trimethylamine N-oxide promotes antitumor immunity in triple-negative breast cancer". Cell Metab. 2022 Apr 5;34(4):581-594.e8. doi: 10.1016/j.cmet.2022.02.010. Epub 2022 Mar 11. PMID: 35278352.