Situazioni traumatiche, overuse, ma anche una dieta povera di nutrienti e scarsa attività fisica, sovrappeso e obesità possono determinare un'infiammazione dei tendini, nota come tendinite. Possibili vittime di questo processo infiammatorio sono tutti i tendini del corpo, anche se alcuni si trovano in posizione svantaggiata che li rende più a rischio, come i tendini della cuffia dei rotatori, i tendini del gomito, quelli che portano alle dita a scacco, i trocanteri a livello delle anche, il tendine del quadricipide e il tendine di Achille. Anche le fasciti plantari sono diffuse. Esistono poi tendiniti tipiche di uno sport, come è per esempio per il gomito del tennista. Circa il 30% di tutte le richieste di visita per problemi muscoloscheletrici sono determinate da tendiniti.

Tipicamente queste infiammazioni si trattano con assoluto riposo, ghiaccio e uso di antinfiammatori e antidolorifici. Una recente revisione narrativa, condotta tra Germania e India, evidenzia però la possibilità di utilizzare sostanze botaniche per ridurre l'infiammazione dei tendini, soprattutto vista la loro assenza di tossicità. Ma quali sono i nutraceutici più adeguati? Gli insaponificabili di avocado e soia, per esempio, sembrano agire positivamente sul processo infiammatorio tipico delle tendiniti, ma gli studi presenti in letteratura sono ancora pochi e quindi si è costretti a pensarli come potenziali trattamenti... previo ulteriori verifiche. Qualche certezza in più ci sarebbe per la bromelina, presente nell'ananas: in questo caso ci sono evidenze, almeno in modello animale, che il nutraceutico stimola la crescita dei tenoblasti, favorendo quindi la guarigione del tendine.

La curcumina è un altro antinfiammatorio da sempre utilizzato nelle medicine tradizionali orientali che si è dimostrato utile contro le tendiniti; lo stesso si può dire del suo parente, il calebin A, un altro curcuminoide estratto dalla radice di curcuma. Presente in grande quantità nel te verde, il polifenolo epigallocatechina gallato si è dimostrato utile, sempre in vitro, nel ridurre l'infiammazione del tendine, oltre che nel ridurre i casi di glicazione che possono avvenire tra le fibre tendinee... il suo effetto potrebbe essere amplificato dall'assunzione di vitamina C ed E. La review parla poi anche di vari flavonoidi, tra i quali antocianina, eriocitrina, capace di stimolare le cellule staminali, genisteina, che proteggerebbe le donne in menopausa dal rischio di tendinopatia, la quercitina. Ma quali di queste sostanze sono state valutate anche in clinica? Qui i nomi diminuiscono: l'acido di boswellia, la curcumina, gli estratti di ananas e l'Echinacea angustifolia. Gli esiti sin qui ottenuti riguardano la riduzione del dolore e dell'infiammazione, ma gli studi suggeriscono che queste sostanze possano essere utilizzate in affiancamento alle terapie tradizionali per ridurre l'uso di antinfiammatori. Ovviamente, anche gli autori evidenziano la necessità di allestire studi più ampi e solidi, per poter introdurre un uso più consapevole di questi nutreceutici nei percorsi terapeutici di chi soffre di tendinite.


Studio:

Mueller, A.-L.; Brockmueller, A.; Kunnumakkara, A.B.; Shakibaei, M. Modulation of Inflammation by Plant-Derived Nutraceuticals in Tendinitis. Nutrients 2022, 14, 2030. https://doi.org/10.3390/nu14102030