Perdita di massa muscolare, sarcopenia e cachessia

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La sarcopenia è la riduzione della massa della muscolatura scheletrica con perdita di forza per unità di massa, calo della performance fisica e alterazioni della muscolatura stessa.

Perdita di massa muscolare, sarcopenia e cachessia: decima conferenza internazionale della Society on Sarcopenia, Cachexia and Wasting Disorders (SCWD)
Perdita di massa muscolare, sarcopenia e cachessia: decima conferenza internazionale della Society on Sarcopenia, Cachexia and Wasting Disorders

Le alterazioni della muscolatura tipiche della sarcopenia comprendono:

  • riduzione delle unità motorie,
  • infiltrazione di tessuto connettivale e adiposo nella muscolatura striata,
  • accumulo di lipofuscina,
  • riduzione selettiva delle fibre di tipo II sia in numero sia in dimensioni,
  • alterazione della forma e dei nuclei dei miofilamenti, della geometria delle linee Z e degli angoli di pennatura.

La sarcopenia è legata all'invecchiamento, alla scarsa attività fisica e all'insufficiente introito proteico. Se trattata correttamente, almeno in parte è reversibile.

La cachessia è un deperimento nel quale, oltre alla sarcopenia, si verificano anche perdita di tessuto adiposo, calo dell'appetito, anoressia

La cachessia (o sindrome da deperimento) è dovuta ad altre patologie come:

  • cardiopatie,
  • malattie neoplastiche,
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva,
  • insufficienza renale cronica,
  • AIDS, tubercolosi e altre malattie infettive,
  • pancreatite cronica,
  • fibrosi cistica,
  • sclerosi multipla,
  • acidosi metabolica,
  • malattia di Parkinson,
  • demenze e malattia di Alzheimer,
  • altre malattie progressive e degenerative anche autoimmuni,
  • dipendenze da amfetamine o altre droghe,
  • avvelenamenti.

Dalla decima conferenza internazionale della Society on Sarcopenia, Cachexia and Wasting Disorders (SCWD), gli esperti evidenziano comunque che la perdita di muscolo deve essere considerata una vera e propria malattia.

«I pazienti cui dobbiamo prestare attenzione sin dalle prime fasi di malattia sono affetti da problemi renali, broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), sono reduci da fratture e da eventi cardiaci acuti o cronici – dichiara Maurizio Muscaritoli, chairman italiano della Conferenza e presidente SINuC la Società Italiana di Nutrizione Clinica – ma dobbiamo iniziare a considerare la fragilità e la perdita di massa muscolare come una patologia e non soltanto come un fattore di rischio. Tanto che negli Stati Uniti, alla sarcopenia è stato attribuito un codice nell’ICD9 (il manuale diagnostico internazionale che riporta in modo sistematico e secondo precise regole la nomenclatura delle diagnosi, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche). In Europa, inoltre, il 15-35% della popolazione sopra ai 75 anni ha bisogno di qualche forma di assistenza per svolgere le attività quotidiane (WHO Report on aging The Lancet vol. 387,2016 2145)».

Una prevalenza particolarmente alta è stata riscontrata nei soggetti con patologie cardiache:

«Si tratta di una condizione frequente – aggiunge Stephan von Haeling, del dipartimento di Cardiologia e Pneumologia dell’Università tedesca di Gottingen – con una prevalenza che va dal 20 al 50% nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, con una percentuale significativa nei soggetti con diagnosi di cardiomiopatia dilatativa. La perdita di muscolo mostra un andamento a cascata che può progredire sino alla cachessia, una sindrome da deperimento che comporta perdita di peso, atrofia muscolare, stanchezza, debolezza e significativa perdita di appetito».

Non sono migliori le prospettive di coloro che hanno subito un ictus. Dati presentati alla conferenza di Roma hanno infatti evidenziato che il 20% dei pazienti sviluppa una sindrome da deperimento entro un anno dall’evento acuto.

«Buona parte della disabilità conseguenza di un ictus è causata dalla perdita di innervazione del tessuto muscolare che si combina con l’immobilità del paziente, uno stato infiammatorio, spasticità e un meccanismo di mancanza di controllo dei riflessi che porta ad atrofia muscolare e degradazione del tessuto – spiega Muscaritoli. – Eppure non esistono linee guida che tengano conto di questo fattore nella terapia o nella riabilitazione della malattia».

Invecchiamento e diminuzione della massa muscolare

Uno studio italiano dimostra che la sarcopenia non è una condizione irreversibile. Lo studio è stato condotto su oltre 8000 persone tra i 18 e i 98 anni sottoposti al Longevity Check up. Ne riferisce Francesco Landi, responsabile della UOC di Riabilitazione Geriatrica al Policlinico Gemelli di Roma:

«La cattiva notizia è che al compimento del cinquantesimo compleanno si verifica una sorta di scalino ripido verso l’invecchiamento, con una diminuzione tra il 10 e il 20% della massa muscolare (valutata con la misurazione della circonferenza del polpaccio), che si accompagna a un calo della forza di circa il 60% (misurato al dinamometro) e a un crollo di circa l’80% nella performance motoria (misurata con un test che prevede di alzarsi e sedersi 5 volte senza aiutarsi con le braccia e valutando la velocità)».

«La notizia positiva, invece, è che l’invecchiamento non è inesorabile e questi deficit possono essere efficacemente compensati. Il segreto è il movimento; infatti abbiamo osservato che un 70enne sedentario presenta le stesse performance muscolari di un 80enne abituato a camminare regolarmente (con un guadagno netto quindi di dieci anni). Ma ancora più sorprendente è stato osservare che un 80enne attivo con una attività regolare che preveda attività aerobica e di resistenza ha le stesse prestazioni di un 50enne inattivo» – conclude Francesco Landi.

Misure per contrastare la sarcopenia

Alcune modifiche delle abitudini di vita possono rallentare se non addirittura risolvere la sarcopenia.

Prima di tutto è necessario svolgere attività fisica non necessariamente agonistica, ma, possibilmente, personalizzata. Questa può migliorare la performance fisica più che aumentare la massa muscolare. Inoltre l'alimentazione deve essere varia e completa. Una supplementazione nutrizionale a base di miscele di aminoacidi essenziali (EAA) e aminoacidi ramificati (BCAA) associata a esercizio fisco permette anche di aumentare la massa muscolare (in particolare le fibre di tipo II).