I tumori di testa e collo rappresentano, nel mondo, circa il 10-12% di tutti i tumori maligni maschili e il 4-5% di quelli femminili. Ma qual è la situazioni in Italia? Secondo “I numeri del cancro 2022” , nel 2020 l'incidenza stimata è stata di 9.900 nuove diagnosi, delle quali 7.300 in maschi e 2.600 in femmine; non è stato possibile calcolarla, invece, per il 2022. La sopravvivenza netta a 5 anni per questi tumori è del 59% negli uomini e del 62% nelle donne. A seconda delle caratteristiche del tumore e della sede in cui si sviluppa è possibile ricorrere alla chirurgia, anche mininvasiva, e/o alla radioterapia, e/o alla chemioterapia. La radioterapia ricopre, comunque, un ruolo molto importante in queste neoplasie: grazie alle nuove tecnologie, infatti, essa consente di irradiare con alte dosi solo la massa tumorale, preservando al massimo i tessuti sani circostanti. Nonostante ciò, si possono verificare effetti collaterali, soprattutto a carico del cavo orale, con lesioni delle mucose anche di grado III o IV. Quando ciò accade, il paziente vede crollare drasticamente la propria qualità di vita, sia per il dolore associato alle lesioni, che per le limitazioni funzionali che esse portano.

Una recente revisione sistematica e meta analisi della letteratura, pubblicata su “Current topics in nutraceuticals research”, indica il miele come elemento capace di prevenire le mucositi più gravi in soggetti trattati con radioterapia per tumore di testa-collo. Condotta da ricercatori cinesi, questa revisione basa i propri risultati su 13 studi, per un totale di 899 pazienti, 416 trattati con il miele subito dopo il trattamento radioterapico e 483 no. In entrambi i gruppi alcuni soggetti hanno sviluppato lesioni della mucosa boccale di grado III o IV, ovvero il 33,4% del gruppo di studio e il 63,8% di quello di controllo. La differenza tra le due percentuali è statisticamente significativa: sembrerebbe, quindi, che il miele agisca una certa protezione nei confronti della mucosa orale. Si potrebbe ascrivere questa proprietà alla ricchezza di composti bioattivi presenti nel miele, tra i quali acidi organici, enzimi, fenoli e peptidi. Proprio grazie a tale composizione, il miele è attualmente molto studiato come rimedio a una serie di lesioni epiteliali, perchè in grado di agire come analgesico, antinfiammatorio, antiossidante e anche promotore della rimarginazione delle ferite. Nonostante i risultati ottenuti, gli autori non sono soddisfatti: il campione di pazienti era troppo piccolo e la revisione non ha permesso di ottenere risposte circa il periodo di guarigione dalle lesioni e la capacità sedativa del miele. Secondo questo team di studio, sarebbe quindi opportuno studiare maggiormente le potenzialità del miele in questo ambito, meglio se con studi randomizzati controllati in doppio cieco che forniscano indicazioni più precise e riducano il rischio di incorrere in bias.

Studio: Ying-Li Dong, Wei-Feng Hou, Chong Zhang, Xiao-Zhong Cao, Zhen-Yu Li. Effectiveness of Honey on Radiation-Induced Oral Mucositis Among Patients with Head and Neck Malignancies: A Systematic Review and Meta-Analysis. Current topics in nutraceutical research, Vol. 21, No. 1, pp. 53–59, 2023. doi: https://doi.org/10.37290/ctnr2641-452X.21:53–59