L'assunzione di un mix di erbe e spezie, all’interno di un pasto, in un contesto alimentare non ottimale, quale ad esempio la dieta americana, contribuirebbe a ridurre lipemia postprandiale, iperglicemia e stress ossidativo, migliorando la funzione endoteliale in soggetti adulti ad elevato rischio per patologie cardiometaboliche. Sono queste le prime evidenze di uno studio ("Herbs and spices at a relatively high culinary dosage improves 24-hour ambulatory blood pressure in adults at risk of cardiometabolic diseases: a randomized, crossover, controlled-feeding study") della Texas Tech University, Stati Uniti, pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition.

Sono pochi in letteratura i lavori scientifici sull’efficacia potenziale di erbe e spezie nella prevenzione di specifiche patologie. Con lo scopo di incrementare le informazioni a riguardo, ricercatori americani hanno avviato uno studio randomizzato, incrociato, ad alimentazione controllata che ha coinvolto 71 soggetti adulti ad elevato rischio per malattie cardiometaboliche. I partecipanti sono stati suddivisi in 3 gruppi cui è stata somministrata una dieta arricchita da una miscela di 24 erbe e spezie, tra cui cannella, rosmarino, basilico e aglio in diverse quantità: a basso, medio e alto dosaggio, rispettivamente 0,5, 3,3 e 6,6 g/die in un contenuto calorico di 2100 kca, per un periodo di quattro settimane con un minimo di due settimane di washout. Non sono stati attuati in nessun gruppo cambiamenti alla quantità di sodio, frutta e verdura o di altri alimenti nella dieta.

Obiettivo dello studio era quello di misurare l’impatto della dieta integrata con erbe e spezie sulla riduzione di lipidi e lipoproteine e altri fattori di rischio per malattie cardiometaboliche negli adulti a rischio, calcolando i valori al basale e al termine dello studio. I ricercatori hanno osservato che l'aggiunta di un mix di erbe e spezie miste in dose relativamente alta, pari alle quantità ad uso culinario, all’interno di un pasto sembrerebbe migliorare la pressione sanguigna nelle 24 ore dopo quattro settimane, rispetto a dosaggi inferiori, ovvero con azione preventiva al rischio per le malattie cardiometaboliche.

I risultati dello studio

Analizzando le diete a diversi dosaggi di erbe e spezie, non sono stati rilevati effetti in relazione a colesterolo LDL, marcatori di glicemia e funzione vascolare; differente invece il ‘caso’ della pressione sanguigna media sistolica (P = 0,02) e diastolica (P = 0,005) nelle 24 ore (P = 0,005) misurata in ambulatorio tra una dieta e l'altra, risultata sensibilmente più bassa in soggetti che avevano consumato una dieta con alto dosaggio di erbe e spezie, rispetto a quanto ottenuto con dosi media e bassa. Più precisamente, la miscela ad alto contenuto ha abbassato la pressione arteriosa sistolica media nelle 24 ore rispetto al dosaggio medio (-1,9 mm Hg; 95% CI: -3,6, -0,2 mm Hg; P = 0,02), mentre la differenza tra alto e basso contenuto di spezie non era statisticamente significativa (-1,6 mm Hg; 95% CI: -3,3, 0,04 mm Hg; P = 0,058). In relazione alla pressione sanguigna diastolica media nelle 24 ore si è osservato la riduzione dei valori nel gruppo alimentato con dieta ad alto dosaggio rispetto al basso dosaggi, ovvero -1,5 mm Hg; 95% CI: -2,5, -0,4 mm Hg; P = 0,003. Non sono state rilevate differenze tra bassi e medi dosaggi.

«Il nostro studio mostra che nel contesto di una dieta non ottimale in stile americano, l'aggiunta di un dosaggio culinario relativamente alto di erbe e spezie miste (6,6 g · d-1 · 2100 kcal-1) - dichiara Kristina Petersen, prima autrice dello studio - può migliorare la pressione sanguigna nelle 24 ore dopo 4 settimane, rispetto a dosaggi inferiori (0,5 e 3,3 g · d-1 · 2100 kcal-1), negli adulti ad elevato rischio di malattie cardiometaboliche». Lo studio, registrato su Clinicaltrials.gov come NCT03064932, dovrà essere confermato da ulteriori approfondimenti, ma le premesse sono confortanti.

Fonte:

  • Petersen KS, Davis KM, Rogers CJ et al. "Herbs and spices at a relatively high culinary dosage improves 24-hour ambulatory blood pressure in adults at risk of cardiometabolic diseases: a randomized, crossover, controlled-feeding study". Am J Clinical Nutrition 2021. Doi: 10.1093/ajcn/nqab291 https://doi.org/10.1093/ajcn/nqab291