Molte delle erbe aromatiche utilizzate in cucina dalla nostra tradizione culinaria hanno anche una lunga storia di uso medicinale. Timo (Thymus ssp) e menta (Mentha ssp) ne sono un esempio, essendo conosciute sin dall'antichità dalle popolazioni del Mediterraneo, sulle cui coste crescono come rappresentanti della vegetazione locale. Entrambe appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, queste erbe presentano molte specie, tra loro differenti per intensità dell'aroma e forma-dimensione, a volte anche colore, delle foglie. Per fare alcuni esempi nella storia, menta e timo erano utilizzate nei rituali di mummificazione degli Egizi che, probabilmente, ne conoscevano le proprietà antisettiche. Il timo era poi considerato dal filosofo e medico greco Galeno il più potente antisettico noto; Galeno lo utilizzava però anche contro i dolori articolari. Il timo continuò quindi a essere utilizzato per la conservazione dei cibi e per la cura di affezioni della cute e delle vie respiratorie. La menta, invece, venne considerata più adatta ad azioni rifrescanti, per lavarsi i denti, per curare disturbi digestivi e per il mal di testa. Come molte altre piante aromatiche, anche timo e menta sono ricche in oli essenziali volatili, ritenuti da molti alla base delle loro proprietà curative.

Una recente revisione, pubblicata su “Journal of Herbal Medicine”, si concentra sui fenoli presenti in queste due specie, cercando di confermarne il potenziale antimicrobico. Più nel dettaglio, sono state indagate le proprietà di carvacrolo, timolo, p-cimene e carvone, mentolo pulegone, limonene, eucaliptolo e aldeide cinnamica. Partendo da nove database gli autori hanno indagato la letteratura, concludendo che le due erbe aromatiche hanno varie proprietà riconosciute, da quella digestiva a quella antisettica, passando dalla antispasmodica, antireumatica, espettorante, antiallergenica, antiossidante, antitosse e antimicrobica: conferma quindi quanto già noto in tante medicine tradizionali e in erboristeria. Tuttavia, lo studio mette anche in evidenza la necessità di approfondire ulteriormente queste proprietà, per poter utilizzare al meglio le due aromatiche. Si tratta peraltro di erbe semplici da coltivare, in particolar modo la menta, che potrebbe essere considetata un'infestante.

Negli orti, infatti, non deve mai essere coltivata libera a terra, ma sempre in vasi o aiuole ben delimitate. Per entrambe le piante erbacee, le parti più ricche in fenoli e polifenoli sono le foglie e i giovani rami. Interessante osservare che, almeno per quanto riguarda Mentha piperita, Thymus vulgaris e Thymus zygis esistono delle monografie della Commissione “Herbal Medicinal Products” dell'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) che ne descrivono le principali forme farmacologiche, gli usi e le posologie per bambini, adolescenti e adulti. In queste monografie la menta viene studiata per i suoi usi tradizionali nel trattamento di flatulenza e difficoltà digestive, mentre il timo per la tosse con raffreddore.

 

Studio:

Mohsen Soleimani, Ahmad Arzani, Vida Arzani, Thomas H. Roberts. Phenolic compounds and antimicrobial properties of mint and thyme. Journal of Herbal Medicine, Volume 36, 2022, 100604, ISSN 2210-8033. https://doi.org/10.1016/j.hermed.2022.100604.