I disturbi cognitivi minori, in inglese noti come “mild cognitive impairment” (MCI), sono molto diffusi tra gli over 60 e sono un noto fattore di rischio per lo sviluppo di demenze conclamate, in particolare dell'Alzheimer. Esistono varie tipologie di MCI, ma i disturbi maggiormente presenti in questi pazienti sono calo della memoria, lievi problemi nel linguaggio, calo della capacità di ragionamento e di abilità visuo-spaziali ed esecutive. Non è possibile avere dati certi circa l'incidenza di questi disturbi, anche perché spesso le persone vi fanno poco caso e non li riportano al medico di fiducia. Sono considerati disturbi normali per l'età che avanza, invece possono essere un importante campanello di allarme.

Al momento si ha idea del numero di persone affette da demenza in Europa, pari a circa 10.000 e si stima che almeno il doppio presenti MCI. La comunità scientifica è unita nel ritenere importante individuare precocemente questi soggetti per operare in modo preventivo, così da ridurre i casi che evolvono verso demenze maggiori. Data però la complessità eziologica di queste condizioni pare chiaro che anche gli interventi preventivi debbano coprire varie aree della vita. Sembra, per esempio, che gli esercizi aerobici siano efficaci nel migliorare i casi di MCI, meglio se associati a degli interventi di carattere alimentare: secondo uno studio pubblicato su “European Journal of Clinical Investigation” la dieta chetogenica, in particolare, avrebbe un impatto positivo sul problema, insieme all'assunzione di integratori di vitamina B12, vitamina B6 e acido folico. Gli autori non hanno indagato i meccanismi d'azione che renderebbero questo intervento complesso efficace, ma hanno avuto buoni risultati.

D'altronde, esistono già studi in letteratura, anche se pochi, che legano la dieta chetogenica, capace di generare nel corpo trigliceridi chetogeni a catena media, al percorso terapeutico per demenze lievi e non: questa ha dimostrato effetti di riduzione della malattia sia su uomo che su modelli animali, tipicamente topi. Certo, non si tratta di una dieta appetibile: si riducono drasticamente i carboidrati in favore dei grassi. Ciò la rende poco attraente per gli anziani, che già di per loro tendono ad alimentarsi male: anche per questa ragione, non esistono studi a lungo termine su anziani con demenza per questo modello alimentare. Tuttavia, in topo sembra ridurre i volumi di b-amiloide nel cervello, tipici della malattia di Alzheimer. Ancora più interessante, sembra che si possa raggiungere un risultato simile anche somministrando direttamente trigliceridi chetogeni a catena media, fatto che in effetti riduce le preoccupazioni legate a una dieta chetogenica pura. In effetti è questa la scelta degli autori dello studio, che hanno utilizzato questi trigliceridi sui pazienti coinvolti. Pare che questa integrazione sia capace di migliorare lo stato della memoria, risultato che si può ottenere anche con una drastica riduzione dei carboidrati nella dieta.

Insomma, ancora molto va approfondito rispetto al ruolo di una dieta chetogenica nel trattamento preventivo delle MCI, e ancora più nelle demenze conclamate, ma certamente i primi esiti degli studi sono confortanti e spingono a ricercare ulteriori conferme. Se venisse accertato il ruolo di esercizio e integrazione con specifiche sostanze alimentari nella prevenzione della degenerazione delle MCI, e magari in un loro miglioramento, avremmo individuato una strategia di grande utilità non solo per i pazienti con lievi cali cognitivi, ma anche per i Sistemi Sanitari nel loro insieme: data la forte connessione tra demenza ed età e dato il continuo innalzamento dell'età media, si prevede infatti che ci sarà una vera “epidemia” di demenze che andranno a impattare fortemente sugli equilibri delle Sanità mondiali. Inoltre, chi non desidera invecchiare mantenendo alte le proprie funzioni cognitive?

Studio:

  • Cunnane SC, Swerdlow RH, Inzitari M, -Gonzalez GO, Viña J. Multimodal strategy to rescue the brain in mild cognitive impairment: ketogenic oral nutrition supplementation with B vitamins and aerobic exercise. Eur J Clin Invest. 2022 Apr 30:e13806. doi: 10.1111/eci.13806. Epub ahead of print. PMID: 35488743.