Nel 2021 il mercato globale degli integratori si è attestato a 150 miliardi di euro, con una crescita annua del 4,7% nell’ultimo triennio e un’importante spinta verso il futuro. L’innovazione di prodotto rappresenta la principale strategia di crescita adottata dai players del settore. Nel nostro Paese il settore è cresciuto nell’ultimo decennio a un tasso annuo del 9,5%. Bilanci e prospettive future in un evento promosso da Integratori & Salute

Il settore degli integratori alimentari continua a sperimentare una crescita importante. Solo nel nostro Paese l’ultimo decennio ha visto il settore aumentare a un tasso medio annuo del 9,5%. A livello globale, il mercato degli integratori nel 2021 si è attestato a 150 miliardi di euro, con una crescita annua del 4,7% nell’ultimo triennio e un’importante spinta verso il futuro: difatti oltre il 64% dei players ha puntato all’innovazione di prodotto.

Di fronte a questo scenario, lo scorso 9 febbraio, oltre 50 imprenditori e top manager del settore si sono riuniti per riflettere e disegnare il futuro del comparto, un’eccellenza del Made in Italy e un asset strategico per il sistema Paese. L’evento, dal titolo “Il settore degli integratori: rimodellare il futuro” è stato promosso da Integratori & Salute.

L’accelerazione della pandemia

«I trend in atto stanno rivoluzionando il settore della salute, con accelerazioni dovute alla pandemia e all’instabilità geopolitica – ha evidenziato Andrea Fortuna, Advisory Partner – Health, Pharma & Life Sciences di PwC Italia – L’Italia oggi è leader di mercato in Europa nel settore degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%) e si colloca all’ottavo posto come esportatore a livello globale».

«La recente pandemia ha messo in evidenza l’importanza del mantenimento del benessere e della salute per le persone e in questo nuovo scenario gli integratori rivestono oggi un ruolo ancora più importante, che è destinato a crescere – ha confermato Germano Scarpa, presidente dell’Associazione Integratori & Salute – Il futuro degli integratori alimentari sarà sempre più anche nella prevenzione. Gli integratori sono già oggi un prezioso strumento per la sostenibilità dei sistemi sanitari e un utilizzo corretto di integratori come strumenti di prevenzione primaria potrebbe certamente generare risparmi rilevanti per il sistema sanitario nazionale».

Un supporto alla sostenibilità dei sistemi sanitari

Stando ad un’elaborazione di PwC Italia su dati Food Supplements Europe è stato stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuo per il Sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione nel caso gli over 55 o in soggetti a rischio di malattie cardiovascolari assumessero regolarmente Omega-3. Parimenti, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D sarebbe possibile riscontrare un numero minore di fratture ossee determinate dall’osteoporosi con un risparmio potenziale per il Ssn di 0,7 miliardi di euro.

Guardando al futuro

Con lo sguardo al futuro, le aziende del settore puntano su integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), internet of things (20%), strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata (1%).

«Le imprese si trovano davanti due grandi sfide: da una parte il nuovo ordine geopolitico, sempre più complesso e volatile, dove la logica binaria è sempre più tra sistemi aperti e sistemi chiusi; dall’altra il cambiamento tecnologico e la centralità dei dati come vera materia prima della nostra epoca – ha commentato Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor Business School dell’Alma Mater di Bologna ed ex consigliere del Presidente Obama – Nel 2018 i device connessi erano stimati in 23 miliardi, oggi sono 50 miliardi e diventeranno 75 miliardi nel 2025. Impressionante risulta la curva di crescita degli investimenti corporate in Intelligenza Artificiale, passati in 5 anni dai 20 miliardi di dollari del 2016 ai 170 miliardi del 2021».