Anche se la demenza, nelle sue svariate forme, è un problema che affligge soprattutto gli anziani, anche gli adulti di mezza età possono sperimentare cali cognitivi. Da tempo ci si chiede se ci siano integratori capaci di supportare il sistema nervoso nella sua piena funzionalità, ma non si è ancora giunti a una risposta univoca. Gli studi in letteratura sono infatti tra loro anche molto contrastanti.

Di recente un team australiano ha posto una nuova questione ("Investigating the Effects of a Multinutrient Supplement on Cognition, Mood and Biochemical Markers in Middle-Aged Adults with ‘Optimal’ and ‘Sub-Optimal’ Diets: A Randomized Double Blind Placebo Controlled Trial"), chiedendosi se tutte le discrepanze presenti in letteratura non dipendano dallo stato nutrizionale di partenza dei soggetti coinvolti. Come a dire che non si possono confrontare gli effetti di una integrazione alimentare tra persone che hanno un buono stato nutrizionale o altre che invece non lo hanno.

Il team, quindi, ha coinvolto 141 soggetti, sottoponendoli come prima cosa a una verifica dello stato nutrizionale, per poi dividerli in due gruppi, uno di studio e uno di controllo. Il primo ha assunto per 12 settimane un integratore multinutrizionale, contenente, per dose giornaliera, 50 mg di vitamina B1, 70 mg di vitamina B2, 40 mg di nicotinamide, 128.26 mg di vitamina B5, 41,12 mg di vitamina B6, 50 µg di vitamina B12, 7.46 g di Bacopa monnieri, 6 g di foglie di Ginkgo biloba. Il gruppo di controllo ha assunto invece un placebo, per lo stesso periodo di tempo.

Gli autori hanno quindi osservato cambiamenti nella memoria e nella capacità di concentrazione, come primo esito, ma anche sull'umore soggettivo, sullo stress e sullo stato di alcuni biomarker. Una volta analizzati i dati, gli autori si sono accorti che non c'erano differenze in memoria o concentrazione tra il gruppo di studio e quello di controllo, considerandoli come unità.

Tuttavia, se si dividono i soggetti con buono stato nutrizionale iniziale da quelli con cattivo stato nutrizionale, le differenze emergono. Per esempio, si osserva che i pazienti con un ottima dieta all'inizio dello studio hanno beneficiato molto dell'integrazione, ottenendone maggiore concentrazione. Sembra inoltre, anche se i dati sono meno chiari, che i soggetti con scarso livello nutrizionale abbiano ottenuto vantaggi nella memoria. Non solo, l'uso del supplemento nutrizionale ha anche aumentato i livelli circolanti di vitamina B1, B6 e B12, sebbene non sembra aver inciso su umore e reattività allo stress. Anche in questo caso, si sono individuate alcune differenze lavorando per subgruppi, il che suggerisce che lo stato nutrizionale iniziale sia importante da tenere in considerazione.

Il lavoro suggerisce quindi che, prima di suggerire l'uso di un integratore, o di inserire un soggetto in uno studio, è importante valutarne lo stato nutrizionale in modo approfondito per capire di cosa ha realmente bisogno.

Fonte:

  • Young LM, Gauci S, Arnoldy L, Martin L, Perry N, White DJ, Meyer D, Lassemillante A-C, Ogden E, Silber B, Scholey A, Pipingas A. Investigating the Effects of a Multinutrient Supplement on Cognition, Mood and Biochemical Markers in Middle-Aged Adults with ‘Optimal’ and ‘Sub-Optimal’ Diets: A Randomized Double Blind Placebo Controlled Trial. Nutrients. 2022; 14(23):5079.