Tra le implicazioni di sovrappeso/obesità è noto il rischio, elevato, di deterioramento cognitivo e/o per malattie neurodegenerative. Uno studio su piccolissimi numeri, pubblicato sul Journal of Physiology, sembrerebbe suggerire che l’integrazione di chetoni nella dieta possa essere una efficace strategia terapeutica per contenere questo rischio.

L’attenzione si è rivolta in particolare al corpo chetonico beta-idrossibutirrato (beta-OHB). Ricercatori canadesi della University of British Columbia Okanagan, Kelowna, hanno randomizzato 14 adulti con obesità cui hanno somministrato 12 g di beta-OHB o un placebo per 14 giorni, 3 volte al giorno, 15 minuti prima di colazione, pranzo e cena. Nella dieta sono stati inclusi anche gli snack. Nelle 2 settimane successive, i partecipanti sono stati invitati a seguire l’altra tipologia di dieta, per altri 14 giorni.

Tutti, nel corso dello studio, sono stati sottoposti a test validati per la misurazione della funzione cognitiva, del flusso cerebrale e della conduttanza cerebrovascolare mediante ecografia duplex, unitamente alla raccolta di campioni di sangue per altri tipi di analisi. Al termine dei 14 giorni di integrazione con il corpo chetonico, i ricercatori hanno registrato sensibili miglioramenti di alcuni esiti cerebrovascolari, un aumento del flusso cerebrovascolare, della conduttanza e dello shear rate nelle arterie extracraniali. Parametri che si sono tradotti nel miglioramento degli elementi della cognizione.

Corpi chetonici, conferma della loro attività

Studi precedenti avevano già dimostrato la capacità di queste sostanze di agire positivamente sul disturbo cognitivo lieve e demenza in soggetti adulti. I dati preliminari di questo piccolo studio, che andranno confermati con ulteriori indagini, sembrerebbero ampliare la gamma di potenzialità dei corpi chetonici a favore del flusso cerebrovascolare e, dunque, della migliore cognizione. Inoltre l'integrazione di beta-OHB sembrerebbe ben tollerata e rispondere a un profilo di sicurezza per la salute cerebrovascolare. Vi sarebbe dunque una prima indicazione a considerare questa specifica integrazione fra nuove possibili vie di trattamento nelle popolazioni a rischio di deterioramento cognitivo.

Fonte:

Walsh JJ, Caldwell HD, Neudorf H. et al. Short-term ketone monoester supplementation improves cerebral blood flow and cognition in obesity: A randomized cross-over trial. The Journal of Physiology. Doi: 10.1113/JP281988.