Nel secondo articolo dedicato a integratori alimentari e falsi miti cerchiamo di capire quando usare gli integratori. Con questo articolo, insieme al precedente ci proponiamo di diffondere informazioni corrette sugli integratori per difendersi dalle #fakenews. 

integratori e #fakenews: quando usare gli integratori alimentari
integratori e #fakenews: quando usare gli integratori alimentari

Nel primo articolo, dedicato alla normativa,

  • abbiamo affrontato il discorso delle evidenze scientifiche, per scoprire che sono numerosi gli studi scientifici, approvati anche da Efsa, che confermano il valore di alcune sostanze nutritive nel mantenimento di un buono stato di salute.
  • abbiamo spiegato come la sicurezza degli integratori sia garantita dalla normativa nazionale e comunitaria, che regola ogni fase, dalla produzione alla commercializzazione
  • abbiamo illustrato le normative che regolano la comunicazione in etichetta, e quindi elencato quali sono le informazioni che non possono assolutamente mancare. Abbiamo inoltre ripreso i principi del Regolamento Claims che stabilisce le regole per l’utilizzo delle indicazioni nutrizionali e di salute che possono essere proposte sulle etichette degli alimenti e/o con la pubblicità

In questo secondo articolo cerchiamo di chiarire quando usare gli integratori, e quindi quando è necessario ricorrere alla supplementazione.

Grazie agli integratori puoi mangiare quello che vuoi. FALSO

VERO. Gli integratori alimentari sono destinati a integrare la comune dieta e non si sostituiscono a una dieta sana ed equilibrata. Ci sono situazioni o fasi della vita in cui il fabbisogno di nutrienti aumenta o in cui mangiare equilibrato è “molto” difficile.

Gli integratori sono fonti concentrati di sostanze nutritive e/o fisiologiche destinate a integrare la comune dieta. Possono essere usati per sopperire a carenze nutrizionali o mantenere un adeguato apporto di alcuni nutrienti. Il ricorso agli integratori deve essere vissuto come un’opportunità e non come una scusa per continuare a mangiare male e non bilanciato, perché “tanto c’è l’integratore che ripara”.

In particolari momenti della vita, come la gravidanza o la menopausa, nell'anziano che fa fatica a mangiare o ancora in caso di attività particolarmente impegnative, potrebbe essere necessario reintegrare o aumentare l’apporto di alcune sostanze attraverso la supplementazione. Vediamo insieme alcune situazioni particolari.

Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza e l’allattamento, nella maggior parte dei casi, un’alimentazione varia ed equilibrata ricca di frutta, verdura e latte è in grado di soddisfare tutti i fabbisogni di vitamine e di minerali- spiega Irene Cetin, Direttore/Responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia Ospedale dei bambini Vittorio Buzzi di Milano- Esistono però alcune eccezioni, come i folati, la vitamina D, il ferro, il calcio e lo iodio i cui fabbisogni aumentano in misura importante e per i quali diventa importante intervenire con la supplementazione”.

Anziani

Le persone anziane possono essere a rischio di carenza di vitamina D, sia per la mancanza di esposizione alla luce solare, sia per la diminuita capacità di sintesi endogena. I fabbisogni di calcio nell’anziano possono essere più elevati rispetto all’individuo adulto, in rapporto anche alla frequente riduzione dell’assorbimento di micronutrienti con l’aumentare dell’età. “In alcuni anziani può essere utile integrare la dieta con l’assunzione di integratori alimentari”, sottolinea Massimo Carnassale, Direttore Generale di Federsalus.

Infine, seguire una dieta varia e bilanciata può essere difficile, non solo per un anziano, ma anche per tutti coloro che soffrono di problemi di deglutizione, masticazione o anche solo di digestione. In questi casi possono essere utili integratori ricchi di macronutrienti, come gli iperproteici, per garantire un corretto apporto nutrizionale.

Intolleranze e allergie alimentari

Ci sono situazioni in cui non è semplice seguire un’alimentazione corretta e bilanciata. È il caso ad esempio di coloro che soffrono di allergie o intolleranze alimentari, che a causa delle reazioni avverse eliminano in modo permanente o temporaneo l’assunzione di alcuni cibi. Rientrano in questa situazione anche i pazienti affetti da celiachia o da altre patologie infiammatorie intestinali, tra cui il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa.

Necessità o scelta culturale

C’è chi elimina alcune categorie di alimenti per convinzioni religiose o ideali personali. “La totale eliminazione dei prodotti di origine animale nei vegani, - precisa Hellas Cena, Medico Chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione, indirizzo Dietologico e Dietoterapico, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Pavia- espone a un rischio di carenza di vitamina B12, che deve essere necessariamente reintegrata attraverso la supplementazione”. 

Obesi con carenza nutrizionale

"Sembra un paradosso, ma la carenza nutrizionale di micronutrienti è il rischio che corrono quelle persone in sovrappeso o francamente obese, che prediligono una dieta ricca di carboidrati e grassi e quasi priva di frutta e verdura" precisa Hellas cena.

Se sono prodotti da banco significa che non serve alcun controllo medico o del farmacista. FALSO

VERO. Gli integratori alimentari sono alimenti di libera vendita e nella maggior parte dei casi non è obbligatoria la prescrizione del medico o del farmacista. Come per tutti “principi attivi”, però, è meglio evitare il fai da te.

soggetti più fragili

In alcune particolari categorie di persone, bambini di età inferiore ai 3 anni, anziani sotto terapia farmacologica, donne in gravidanza e allattamento, in caso di terapia farmacologica per patologie croniche, è importante rivolgersi al medico di famiglia o specialista prima di assumere integratori alimentari- spiega Massimo Carnassale di Federsalus- Nei casi in cui il consiglio del professionista è indispensabile, sui prodotti è presente una specifica avvertenza”.

Che siano di origine sintetica o naturale, come i fitoterapici, sta di fatto che gli integratori alimentari contengono dei principi attivi che, come tali, ci si aspetta svolgano un’attività sull’organismo. Per questo motivo è necessario prestare attenzione al dosaggio attenendosi alle indicazioni e non sottavalutando gli eventuali rischi di sovradosaggi o di interazioni con altre sostanze, siano essi integratori o farmaci. Dal 2002 al 2017 l'Istituto Superiore di Sanità ha raccolto oltre 1500 segnalazioni di sospette reazioni avverse correlate nell'86% a integratori alimentari e prodotti erboristici. “Soprattutto in caso di terapie farmacologiche continuative e concomitante assunzione di integratori alimentari è necessario rivolgersi al medico o al farmacista”, conclude Carnassale.