Contrastare le infezioni virali respiratorie limitando la replicazione virale è un obiettivo di grande interesse al momento. La pandemia da SarS-CoV-2 ha infatti reso evidente come anche oggi le infezioni respiratorie possano essere gravi, non solo nei Paesi a basso e medio reddito, ma anche in quelli ricchi. Ecco perché più di un team di lavoro sta cercando nuove sostanze antivirali, guardando anche al mondo naturale. Tra questi, anche un gruppo di ricercatori israeliani, affiliati all'Università di Tel Aviv.

Nello studio, pubblicato open sulla rivista Pharmaceuticals, gli autori sottolineano come l'individuazione di antivirali efficaci e “generici”, ovvero non incentrati su una particolare parte dell'agente virale, sia importante per poter affrontare in sicurezza l'evoluzione del SarS-CoV-2, che potrebbe anche rendere inefficaci tutti i sistemi oggi ideati, che siano vaccini o immunoterapie, sostanzialmente focalizzati sulla proteina Spike. I ricercatori hanno così deciso di sperimentare l'efficacia di un mix di integratori già approvati dalla Food and Drug Administration e noti per avere una certa azione antivirale: lo zinco picolinato, il rame solfato e alcuni flavonoidi, in particolare quercitina, taxifolina, epigallocatechina-3-gallato e naringenina.

Più nel dettaglio, gli ioni di zinco sembrano avere un'azione modulatrice della replicazione virale. Purtroppo la loro concentrazione nelle cellule umane è spesso troppo bassa per poter agire in questo senso: da qui l'ipotesi di aumentarne la presenza con una integrazione esterna. Flavonoidi e rame sono stati scelti per migliorare l'assorbimento dello zinco e contribuire a modulare l'azione del sistema immunitario contro gli agenti virali. Il composto sinergico è sicuro, dal momento che lo sono i suoi componenti base. L'efficacia di questa mistura è stata testata in laboratorio su una serie di linee cellulari di polmone umano (A549, NCI-H1299, Vero e SH-SY5Y) contro virus a RNA, tipici dell'influenza e del raffreddore: il virus H1N1, il metapneumovirus umano e il coronavirus HcoV-OC43. I risultati hanno mostrato una riduzione della replicazione virale di almeno il 50% rispetto a linee cellulari infette e prive del rimedio. Al momento il mix non è ancora stato testato sul Sars-CoV-2, anche se il primo autore, il professor Daniel Segal, si dice ottimista, dal momento che è risultato efficace su altri coronavirus

Fonte:

  • Kreiser, T.; Zaguri, D.; Sachdeva, S.; Zamostiano, R.; Mograbi, J.; Segal, D.; Bacharach, E.; Gazit, E. "Inhibition of Respiratory RNA Viruses by a Composition of Ionophoric Polyphenols with Metal Ions". Pharmaceuticals 2022, 15, 377. https://doi.org/10.3390/ph15030377