Arrossamento, secchezza e prurito sono i sintomi principali della dermatite atopica, patologia infiammatoria cutanea che può comparire sin dalla più tenera età per poi accompagnare il soggetto fino all'adolescenza, quando lo sviluppo ormonale può favorirne la regressione o la totale scomparsa: ciò accade in circa il 60% dei casi. Tuttavia, si osservano con una certa frequenza recidive nell'età adulta.

Nelle sue manifestazioni più severe la dermatite atopica si associa spesso con problematiche di carattere psico-emotivo, in un circolo vizioso difficile da spezzare: momenti di stress intenso possono infatti peggiorare la dermatite che, a sua volta, può rendere difficili le relazioni sociali e, quindi, incidere sull'emotività del soggetto.

Secondo uno studio ("Global Burden, Incidence and Disability-Adjusted Life-Years for Dermatitis: A Systematic Analysis Combined With Socioeconomic Development Status, 1990-2019") pubblicato su Frontiers in Cellular and Infection Microbiology nell'aprile del 2022, i soggetti con dermatite atopica avrebbero un rischio maggiore di sviluppare depressione rispetto a coloro che non ne soffrono, con una differenza percentuale del 5,3%.

Stimare un'incidenza globale non è semplice, perché questa patologia infiammatoria colpisce in modo differente le varie etnie e risente probabilmente anche dell'ambiente in cui il bambino nasce e cresce. È infatti più presente nei Paesi economicamente più forti e si associa ad altre forme atopiche, come asma bronchiale e congiuntivite.

Per quanto riguarda l'Italia, si stima che ne soffra il 15-20% dei bambini, con forme di varia gravità che possono però portare anche un prurito così intenso da interferire con la vita quotidiana. Negli adulti, la percentuale cala al 2-5%, anche se uno studio del 2018 ("Epidemiology of atopic dermatitis in adults: Results from an international survey") pubblicato su Allergy alza questo valore all'8,1%.

Diagnosticare e trattare sin dal primo esordio la dermatite atopica è importante per dare al soggetto speranza di guarigione totale e, anche, per ridurre l'incidenza si asma. L'iter terapeutico dipende anche dalla gravità della patologia: in prima linea si utilizzano creme idratanti, corticosteroidi locali e antistaminici locali, mentre in assenza di risposta si può passare agli immunosopressori sistemici. Alla lunga, queste terapie possono dare però effetti collaterali, da cui la necessità di individuare anche altri composti capaci di controllare la sintomatologia cutanea, anche in sinergia con i trattamenti allopatici.

Un recente studio giapponese "(Efficacy and Safety of Fig (Ficus carica L.) Leaf Tea in Adults with Mild Atopic Dermatitis: A Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled Preliminary Trial"), condotto dal Toyo Institute of Food Technology di Kawanishi e pubblicato su Nutrientssuggerisce di utilizzare un te di foglie di fico (Ficus carica) per attenuare l'eczema in soggetti con una dermatite atopica moderata. Più nel dettaglio, gli autori utilizzano un particolare cultivar, caratterizzato da foglie prive di furanocumarine.

Il razionale di questo studio preliminare randomizzato controllato in doppio cieco sta nei risultati di un precedente studio condotto dallo stesso team in vitro e in modelli animali. In questo lavoro sono stati coinvolti 30 pazienti con dermatite atopica moderata, 15 inseriti nel gruppo di studio e 15 in quello di controllo. I primi hanno assunto 500 ml di te di fico al giorno per 8 settimane, mentre i secondi un placebo. La dermatite è stata valutata prima dell'inizio del trattamento, dopo 4 settimane, dopo 8 settimane e dopo ulteriori 4 settimane dalla sua sospensione con l'indice EASI (Eczema Area and Severity Index).

Si sono così visti miglioramenti nel gruppo di studio dopo 4 e 8 settimane dall'assunzione del te, rispettivamente con valori di EASI di 0.2 ± 2.3 e di −0.2 ± 2.9. Il gruppo di controllo ha invece registrato valori di EASI a 4 settimane di −1.7 ± 2.3 e a 8 settimane di −3.1 ± 3.2. Tuttavia, questa differenza non è più significativa alla 12esima settimana, a indicare che probabilmente la dermatite torna e ripresentarsi se si sospende l'assunzione del te. Gli autori ritengono che proseguendo con la terapia proposta i risultati potrebbero mantenersi meglio nel tempo: un'ipotesi che deve essere confermata con studi ad hoc.

Lo studio ha valutato anche la sicurezza dell'uso continuativo del te, sottoponendo tutti i pazienti a esami del sangue alla settimana 0, alla 4a, all'8a e alla 12esima: il confronto degli esiti di questi esami confermano la sicurezza del prodotto.

Fonti:

  • Xue Y, Bao W, Zhou J, Zhao QL, Hong SZ, Ren J, Yang BC, Wang P, Yin B, Chu CC, Liu G, Jia CY. Global Burden, Incidence and Disability-Adjusted Life-Years for Dermatitis: A Systematic Analysis Combined With Socioeconomic Development Status, 1990-2019. Front Cell Infect Microbiol. 2022 Apr 12;12:861053.
  • Barbarot S, Auziere S, Gadkari A, Girolomoni G, Puig L, Simpson EL, Margolis DJ, de Bruin-Weller M, Eckert L. Epidemiology of atopic dermatitis in adults: Results from an international survey. Allergy. 2018 Jun;73(6):1284-1293.
  • Abe T, Koyama Y, Nishimura K, Okiura A, Takahashi T. Efficacy and Safety of Fig (Ficus carica L.) Leaf Tea in Adults with Mild Atopic Dermatitis: A Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled Preliminary Trial. Nutrients. 2022; 14(21):4470.