Bergamotto: un concentrato di flavonoidi salva-cuore

Dal congresso nazionale dei cardiologi: il bergamotto è un salva-cuore. La spremuta di bergamotto consigliata per diverse patologie: nessun altro agrume è così ricco di flavonoidi

4625

Durante il 78° Congresso nazionale della Società italiana di cardiologia (SIC), conclusosi il 18 dicembre 2017 a Roma, si è parlato delle proprietà benefiche del bergamotto, grazie allo stand di “Citrus – L’Orto italiano” che ha incontrato diversi cardiologi presenti.

Ricco di flavonoidi, il bergamotto riduce i livelli di colesterolo nel sangue ed è particolarmente consigliato dai medici.

Bergamotto: un concentrato di flavonoidi salva-cuore
Vincenzo Montemurro e la Ceo di Citrus, Marianna Palella, al 78° Congresso del SIC

«Il succo del bergamotto presenta una elevata concentrazione di bioflavonoidi – ha spiegato Vincenzo Montemurro, membro del Consiglio direttivo del SIC – e dal suo succo sono stati estratte strutture analoghe alle statine, i farmaci inibitori del colesterolo. Dunque consigliamo a chi soffre di ipercolesterolemia di bere quotidianamente una spremuta di bergamotto, eventualmente mescolata con una spremuta di arancia che ne mitiga l’asprezza».

I flavonoidi possiedono proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e vasoprotettive.

«Ma nessun agrume ne ha una concentrazione così ricca – ha sottolineato ancora Montemurro. – Quindi il consumo di bergamotto è consigliato anche a diabetici, obesi, ipertesi, a chi soffre di epatopatie, ai fumatori. Si tratta di un ‘farmaco naturale’ ben conosciuto come salva-cuore».

Il bergamotto

Il bergamotto è una pianta endemica della Calabria molto utilizzata nell’industria dei profumi. Recentemente, il bergamotto è stato riscoperto anche come frutto di consumo. Artefice del rilancio un’azienda di Cesena, Citrus, che da anni commercializza nei supermercati un retino di bergamotti e che ha appena lanciato una confezione premium accompagnata da una ricetta dello chef Davide Oldani.

«Il 90% della produzione va all’industria cosmetica – ha chiarito Ezio Pizzi, presidente del Consorzio del Bergamotto – e il 10% in frutterie, ma i consumi crescono a livelli esponenziali ogni anno. Oggi vengono commercializzati 20.000 quintali annui di frutto fresco per un valore di circa 3 milioni di euro. Oltre che gustato come frutto, viene  consumato anche per spremute, infusi, o come aromatizzante o in marinatura in gastronomia. Ricordiamo anche che si tratta di una DOP a filiera controllata O.P. riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura».