La scelta di assumere edulcoranti ipocalorici come stevia e aspartame in gravidanza potrebbe avere delle ripercussioni sul nascituro, causando incremento del grasso corporeo ed effetti negativi sul microbioma: ad affermarlo è uno studio condotto dal team della Prof.ssa Raylene Reimer presso l'Università di Calgary.

I topi di laboratorio utilizzati per la sperimentazione sono stati alimentati con 3 diversi tipi di dieta nel corso della gravidanza e dell'allattamento:

  • elevato contenuto di grassi + saccarosio + acqua
  • elevato contenuto di grassi + saccarosio + aspartame (5-7 mg/kg/die)
  • elevato contenuto di grassi + saccarosio + stevia (2-3 mg/kg/die)

La prole è stata alimentata con dieta controllata fino alle 18 settimane; allo svezzamento, il materiale fecale della prole è stato utilizzato per effettuare un trapianto fecale di microbiota su topi privi di germi.

Il trapianto fecale dalla prole di madri nutrite con aggiunta di edulcoranti ipocalorici ha causato nei topi riceventi un aumento del peso corporeo e un peggior controllo della glicemia: sebbene la seconda generazione non avesse mai assunto dolcificanti, quindi, il cambiamento avvenuto nel microbioma materno è stato sufficiente per indurre un'alterazione anche nel microbioma della prole, aumentandone il rischio di obesità.

"Il consumo di edulcoranti ipocalorici in gravidanza e allattamento è considerato sicuro, nonostante le ultime evidenze da sperimentazioni umane suggeriscano che possa incrementare l'aumento di peso e l'insorgenza di altri fattori di rischio cardiovascolare", osserva la Dott.ssa Reimer, che continua: "anche la stevia, dolcificante naturale spesso preferito all'alternativa artificiale dell'aspartame, sembra mostrare lo stesso effetto, aumentando il rischio di obesità nella prima infanzia".

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