La dieta chetogenica si basa su un alto apporto di grassi e un bassissimo intake di carboidrati, mentre per quanto riguarda le proteine non differisce da altre forme alimentari. Nota per incidere positivamente su alcune patologie neurologiche, come l'Alzheimer, questa dieta è in fase di studio anche per le demenze più generiche, il Parkinson, e l'emicrania. Anche in Italia. Per esempio, sta lavorando con questo regime alimentare l'Ambulatorio Nutrizionale della Clinica Neurologica del Dipartimento di Area Medica DAME dell'Università di Udine, che segue 35 pazienti con emicrania e 15 con Sclerosi Multipla. I primi risultati di questo secondo studio sono stati presentati a Bibbione durante il Convegno “Nutrizione, neuro-infiammazione e neuro-degenerazione”.

Dieta chetogenica e sclerosi multipla

«Il regime chetogenico, che si pone oggi tra le più efficaci terapie di profilassi per l’emicrania, sta dando ottimi risultati anche nei pazienti con Sclerosi Multipla - spiega la dottoressa Mariarosaria Valente, della Clinica Neurologica dell’ASUFC - Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale e docente di Neurologia presso il DAME UniUD - Ne stiamo seguendo attualmente 15 e anche in questo caso i primi feedback sono davvero incoraggianti. La dieta è stata modulata in base alle specifiche esigenze del paziente. Per esempio, solo a quanti avevano anche la necessità di perdere peso è stata applicata una very low calories chetogenic diet, che ha portato a un mantenimento della massa magra e, allo stesso tempo, a una riduzione importante di quella grassa, con un netto miglioramento della composizione corporea. I dati raccolti ad oggi sono certamente confortanti e testimoniano l’indubbia efficacia di questo protocollo, che dev’essere fatto solo ed esclusivamente da personale esperto e come profilassi, fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato».

Un regime da monitorare

Se non attentamente ideata e seguita, la dieta chetogenica può essere anche dannosa, perché porta allo sviluppo di chetoni, appunto. Quindi non è un tipo di dieta che si può “fare da sè”. Un aspetto essenziale da sottolineare, dato che di questa dieta si parla anche sul web e sono tantissimi i ragazzi/ragazze che potrebbero venirvi attratti.

Tornando allo studio: quali sono i risultati ottenuti? Dopo sei mesi di dieta chetogenica i pazienti hanno manifestato un netto miglioramento nel sintomo della fatica, la qualità del sonno, lo stress e il tono dell'umore. Dati questi primi esiti incoraggianti, il Dipartimento intende aumentare il numero di soggetti coinvolti nello studio, anche per originare dei dati scientificamente più pregnanti. Alla base di questi successi c'è la capacità della dieta chetogenica di abbassare i livelli infiammatori del corpo, agendovi un efficace controllo: e sappiamo che l'infiammazione è uno dei meccanismi di insorgenza di molte patologie, neurologiche e non, anche degenerative.