I dati relativi alla depressione della sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) 2017-2020, resi noti nell'ottobre 2021, nel periodo di riferimento sarebbero stati colpiti da depressione il 13% degli over 65, percentuale che sale al 22% negli over 85. Più propense a cadere in depressione le donne, in un rapporto quasi di 2:1. Parecchie le cause di questa situazione: con l'andare avanti dell'età si perde di autonomia, spesso ci si deve gestire con più patologie o con un dolore cronico che non se ne va, si resta soli e con pochi contatti sociali. Ecco allora che subentrano anomalie dell'umore, insonnia, irritabilità, difficoltà a prendere decisioni anche semplici, perdita di interesse e di piacere, calo ponderale, disturbi alimentari.

Più nel dettaglio, il documento sottolinea che soffrirebbero di depressione soprattutto le classi sociali più svantaggiate per difficoltà economica (31%) o per bassa istruzione (17%), oltre a chi vive solo (16%) e a chi soffre di una patologia cronica (24%). Sempre secondo i dati PASSI, inoltre, ci sono Regioni in cui la depressione è più diffusa: tra queste, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Molise, Sardegna e Umbria. Infine, diffusa la tendenza a non chiedere aiuto: lo fa almeno il 28% dei soggetti. La depressione negli anziani è certamente un problema che l'Italia condivide con il resto del mondo. Si tratta di un disturbo molto studiato, per il quale ci sono strategie terapeutiche ben consolidate, eppure è in continuo aumento.

Una recente revisione, condotta dalla Universidade Federal de Santa Catarina, in Brasile, ha analizzato gli effetti della Vitamina D che possono influenzare la depressione negli anziani: si stanno cercando infatti nuove forme di intervento e in molti parlano di questa vitamina come “efficace”. Gli autori hanno inserito nello studio ricerche pre-cliniche, cliniche e osservazioni focalizzate sugli effetti della Vitamina D negli anziani, rianalizzandole, per concludere che mantenere adeguati livelli di Vitamina D è importante per incidere sull'umore. Soprattutto nei più anziani che tendono ad avere bassi livelli di questa vitamina. Come spesso accade, però, la revisione sottolinea anche l'esigenza di effettuare ulteriori studi per ottenere esiti più chiari che permettano anche di stabilire delle linee guida di intervento.

Si ricorda che la Vitamina D è necessaria nel corpo per sostenere varie funzioni, compresa quella della mineralizzazione delle ossa: la sua integrazione sarebbe importante soprattutto nei mesi bui, quando il Sole non è sufficientemente forte per favorirne la sintesi a livello cutaneo. Tuttavia, con l'avanzare dell'età, spesso l'esposizione al sole viene ridotta anche nei mesi di luce, portando a una eccessiva riduzione dei livelli di questa vitamina.

Fonte:

  • Ceolin G, Antunes LDC, Moretti M, Rieger DK, Moreira JD. "Vitamin D and depression in older adults: lessons learned from observational and clinical studies". Nutr Res Rev. 2022 Jan 13:1-63. doi: 10.1017/S0954422422000026. Epub ahead of print. PMID: 35022097.