Il fegato è l'organo principe di tutti i metabolismi del corpo e per questo, quando è affetto da una patologia cronica, tutto il sistema metabolico del paziente ne risente: in questo contesto, la sarcopenia diventa un rischio reale, da evitare e trattare, perché porta con sé ulteriori complicanze. Si stima che ne soffrano tra il 40% e il 70% di tutti questi pazienti: ciò succede anche, probabilmente, perché il fegato non riesce più a produrre la creatina endogena necessaria al corpo. Si stima che in un soggetto sano la creatina utilizzata dal corpo venga al 50% dal fegato e al 50% dall'alimentazione. Se si considera che spesso un soggetto con patologia epatica mangia meno, il gioco è fatto. La creatina è importante, tra le altre cose, per mantenere elevato il metabolismo muscolare. La sua integrazione può, quindi, essere una soluzione alla sarcopenia in questi pazienti? Questo il tema al centro di una revisione italiana, condotta dall'Università di Modena, dal suo ospedale associato e dall'Università di Bologna. Pubblicato su “Nutrients”, il lavoro ci dice, innanzitutto, che l'assunzione di creatina è sicura: la revisione ricorda infatti che tutti gli studi che hanno cercato tossicità in questa integrazione hanno fallito. Anzi, per quanto riguarda il fegato, questo integratore potrebbe addirittura agire da antiossidante.

Purtroppo, al momento sembrano non esistere studi specifici relativi all'integrazione di creatina in pazienti con patologia epatica cronica e sarcopenia, ma è possibile elencare i possibili vantaggi di questa sostanza. Il primo è semplice: se il fegato non riesce a produrre la creatina endogena necessaria al corpo, potrebbe essere utile assumerla dall'esterno. In secondo luogo, qualora il soggetto soffra già di sarcopenia, è noto che la creatina è capace di migliorare, anche negli anziani, la performance e la massa muscolare, ovviamente insieme a un trainig di resistenza. Infine, la creatina contrasta la produzione di miostatina, una sostanza che limita lo sviluppo della muscolatura. La letteratura, inoltre, presenta indicazioni che che la creatina favorisca la riduzione dei lipidi nel sangue in pazienti con patologia epatica cronica. Nello specifico, uno studio randomizzato, effettuato su 34 pazienti, sottolinea la capacità dell'integratore di ridurre i lipidi nel sangue in sole 8 settimane... usando una dose di 20 g al giorno per i primi 5 giorni, per poi passare a 5 grammi al giorno per il resto del periodo di trattamento. Utile l'integrazione anche per contrastare la iperammoniemia, condizione associata alla encefalopatia epatica, una tra le complicanze più pericolose dell'insufficienza epatica cronica e acuta. La creatina, infatti, è nota per dare neuroprotezione e aumentare l'energia a disposizione del cervello per il suo metabolismo. Sarebbe quindi utile avviare studi ad hoc per confermare le ipotesi indicate dal lavoro italiano.

 

Studio: Casciola, R.; Leoni, L.; Cuffari, B.; Pecchini, M.; Menozzi, R.; Colecchia, A.; Ravaioli, F. Creatine Supplementation to Improve Sarcopenia in Chronic Liver Disease: Facts and Perspectives. Nutrients 2023, 15, 863. https://doi.org/10.3390/nu15040863