La sindrome metabolica è una condizione caratterizzata dalla compresenza di diversi fattori di rischio nello stesso soggetto, che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Le condizioni che possono predisporre all'insorgenza della sindrome sono:

  • elevati valori di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue
  • ipertensione arteriosa
  • bassi livelli di colesterolo HDL
  • eccessiva quantità di grasso corporeo (soprattutto addominale)
  • insulino-resistenza

La sindrome metabolica interessa attualmente un'elevata percentuale della popolazione: fino al 40% degli adulti nei paesi sviluppati, infatti, ne è affetta. Poiché spesso le persone che soffrono di da tale sindrome risultano asintomatiche, in caso di dubbio, per porre diagnosi è necessario prestare attenzione alla concomitanza di 3 o più dei fattori di rischio sopraelencati.

La metanalisi

Una metanalisi pubblicata su British Journal of Nutrition ha analizzato 9 studi condotti tra il 1958 e il 2018 in Europa e in Asia per valutare la correlazione tra il consumo di frutta fresca e il rischio di sviluppare sindrome metabolica.

I risultati evidenziano un'associazione inversa: aumentando il consumo quotidiano di frutta fresca, infatti, diminuisce il rischio di sviluppare sindrome metabolica. Più nel dettaglio, incrementando di 100 grammi al giorno il consumo di frutta, il rischio decresce proporzionalmente del 3%. Inoltre, la metanalisi evidenzia che nei soggetti che consumano le 3 porzioni giornaliere di frutta raccomandate dalle linee guida, per un totale di 400 grammi, il rischio diminuisce in una percentuale compresa tra il 25 e il 31% rispetto a chi non ne consuma.

Dalla metanalisi non è stato possibile trarre conclusioni significative relativamente a un'eventuale associazione tra consumo di verdure e insorgenza di sindrome metabolica.

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