L'Iran è il primo produttore mondiale di zafferano (Crocus sativus L.), il cui stigma contiene molte sostanze bioattive, come crocina, crocetina e carotenoidi. In un recente studio, pubblicato su “Heliyon”, un team di ricerca iraniano valuta gli effetti neuroprotettivi e anti-infiammatori dello zafferano e della camomilla (Matricaria chamomilla L.) su pazienti affetti da depressione. A tutti gli effetti una patologia psichiatrica, la depressione cronica affligge il 5% della popolazione mondiale in modo più o meno severo, interferendo con il loro modo di vedere la realtà e rendendo estremamente difficile relazionarsi con gli altri esseri e il mondo. Tutti possiamo sperimentare qualche episodio depressivo, senza che ciò ci renda un soggetto psichiatrico, ma quando si sviluppa Depressione Maggiore si è a rischio di vita: fino al 15% di questi soggetti tenta infatti il suicidio. Nella maggioranza dei casi, comunque, chi soffre di depressione presenta sintomi che vengono sottovalutati, come stanchezza cronica, malesseri fisici, apatia, astenia, calo del desiderio e irritabilità. Statisticamente, le donne sono più a rischio di cadere nella depressione, che è probabilmente determinata anche da cambiamenti fisici a carico del sistema nervoso centrale: sembrano essere coinvolti alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina e il triptofano, ma le ricerche non hanno ancora portato a chiare evidenze.

Nello studio iraniano 120 soggetti sono stati divisi casualmente in due gruppi: 60 hanno assunto un placebo per un mese, mentre gli altri 60 hanno preso 20 mg di camomilla e 1 g di zafferano in forma di tisana due volte al giorno, dopo i pasti principali. La dose è stata scelta per non dare alcun effetto avverso o interferire con la terapia allopatica. Prima dell'avvio dello studio e alla fine del mese di trattamento i pazienti hanno risposto a un questionario, il “Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9)”, utilizzato per valutare la gravità della depressione: le risposte hanno evidenziato un miglioramento della sintomatologia in tutti i soggetti, anche se maggiore in quelli che hanno assunto la tisana (vedi grafico). Lo studio ha valutato anche misure più oggettive, tramite esami del sangue: livelli di triptofano, fattore neurotrofico derivato dal cervello e proteina C-reattiva. Anche qui, gli effetti della somministrazione sinergica di tisana e terapia sembrano chiari. Effettivamente i livelli di triptofano del gruppo studio sono molto inferiori rispetto a quelli del gruppo di controllo, mentre quelli di fattore neurotrofico sono decisamente maggiori, a indicare un effetto neuroprotettivo. Infine, anche la proteina C-reattiva cala in modo significativo nel gruppo testato, sintomo di una ridotta infiammazione.

Lo studio suggerisce quindi un possibile effetto positivo di camomilla e zafferano in aggiunta alle terapie tradizionali. Comprendere come intervenire sui soggetti depressi in maniera naturale, anche per supportare le cure allopatiche, è quantomai importante perché la pandemia da Covid-19 ha portato a un aumento di casistiche, anche tra i più giovani. Questi sono stati i più colpiti, soprattutto a causa dei lockdown e dell'isolamento sociale cui sono stati costretti: peccato che, una volta instauratisi, la depressione non è semplice da eliminare... sono quindi tanti i giovani, anche italiani, che hanno bisogno di attenzione e sostegno. Se si pensa alla popolazione generale, secondo l'OMS a livello globale ansia e depressione sono cresciute del 25%.

 

Studio:

Ahmad S, Azhar A, Tikmani P, Rafique H, Khan A, Mesiya H, Saeed H. A randomized clinical trial to test efficacy of chamomile and saffron for neuroprotective and anti-inflammatory responses in depressive patients. Heliyon. 2022 Sep 30;8(10):e10774. doi: 10.1016/j.heliyon.2022.e10774. PMID: 36217471; PMCID: PMC9547202.