Diversi studi in passato hanno evidenziato l'associazione tra il consumo di caffè e un rischio ridotto di sviluppare diabete di tipo 2: secondo un recente studio condotto presso la Chalmers University of Technology e la Umeå University sarebbe il caffè filtrato ad avere i maggiori effetti positivi sulla salute, rispetto a quello bollito. Il caffè filtrato viene ottenuto inserendo i chicchi macinati in un filtro attraverso il quale passa l'acqua; nel caffè bollito, invece, il caffè macinato viene aggiunto direttamente all'acqua.

Obiettivo dei ricercatori era quello di identificare metaboliti plasmatici in grado di definire aspetti quali-quantitativi del consumo di caffè e relativa correlazione con l'insorgenza del diabete di tipo 2, su un campione di 421 soggetti affetti da diabete e 421 del gruppo di controllo.

Lo studio ha identificato 24 e 32 metaboliti, rispettivamente associati al consumo di caffè filtrato bollito e filtrato. Ne è emersa un'associazione inversa tra l'aumento del consumo di caffè filtrato e una riduzione pari al 60% del rischio di sviluppare diabete di tipo 2, mentre non è stata individuata alcuna associazione rispetto al caffè bollito.

Secondo alcuni studi il caffè bollito aumenterebbe il rischio di patologie cardiovascolari a causa dei diterpeni, molecole dagli effetti metabolici sfavorevoli che – nella tecnica di bollitura – passano nell'infuso; quando invece il caffè viene filtrato, i composti diterpenici dannosi (ad esempio caveolo e cafestolo) vengono trattenuti nel filtro, e l'organismo trae beneficio da altre sostanze, come i componenti fenolici del caffè.

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